Il Lego dei commercianti e l'isola pedonale da rivedere

commerciantiaprile2015a.jpgConcorezzo. "Il commercio è alla base di una comunità viva, se viene meno, anche il paese è destinato a crollare". Hanno usato la metafora del Lego per una pacifica e originale manifestazione i tanti commercianti del paese che, oggi a mezzogiorno, hanno costruito con tanti mattoncini una simbolica abitazione sul tavolo dell'ufficio del sindaco Riccardo Borgonovo. Guidati dal presidente Antonio Mandelli, gli esercenti (un po' a sorpresa, a dire il vero) si sono presentati in Municipio per fare il punto sulle ricadute della chiusura di via Libertà. E con i mattoni che riportavano il nome dei singoli negozi hanno costruito la casa per rivendicare il ruolo di "cuore" del paese. In base ad un questionario distribuito tra gli 89 associati (i risultati verranno diffusi ufficialmente più avanti), la maggior parte degli esercenti non sarebbe pienamente soddisfatta della nuova viabilità. La richiesta (che non è stata formalizzata in questa occasione) è sempre la stessa: spostare il pilomat fino all'incrocio con via Valagussa, per agevolare l'accesso ai parcheggi di piazza Castello e via Nazario Sauro. I commercianti hanno inoltre espresso fortissime riserve sulla possibilità di invertire il senso di marcia in via Battisti.

Per oltre un'ora si è parlato anche di parcheggi e ciclabili, con il sindaco a ricordare i nuovi 80 posti auto realizzati negli ultimi anni a ridosso del centro, a partire dai recenti stalli disegnati all'inizio di via Libertà, angolo De Giorgi.

"Non è nostro compito disegnare la viabilità - spiega Mandelli - Noi ci siamo limitati a presentare al sindaco e all'Amministrazione gli esiti di un questionario interno, da cui risulta che il 37% dei commercianti si sente danneggiato dalla attuale zona a traffico limitato e un altro 20 non sorride. La politica prenda atto di questi dati e decida come utilizzarli: noi siamo a disposizione per mediare nuove proposte, in maniera costruttiva ma cercando di arrivare a un compromesso che metta tutti d'accordo una volta per tutte".

Numeri alla mano, il centro storico oggi di fatto viene chiuso per circa 6 mesi all'anno, a cui si aggiungono le festività e i martedì del mercato.

"Sono l'unico sindaco che si è preso a cuore il problema del commercio - commenta il primo cittadino - e non credo che le nostre scelte abbiano avuto ricadute sui fatturati. Gli altri Comuni hanno chiuso il centro, noi abbiamo creato confluenza verso il centro. Non è riaprendo la via che otterremo più clienti: pensiamo piuttosto a nuove iniziative per essere ancora più attrattivi. Quella di oggi è stata più una improvvisata, adesso troveremo il modo di confrontarci ufficialmente in una riunione ufficiale, con documenti protocollati".

Dopo questo "blitz", verrà a questo punto convocata una riunione ufficiale. Nella speranza che tutti i "mattoncini" riescano a stare in equlibrio senza crollare. O abbassare le saracinesche. "Il mio interesse è salvaguardare anche il singolo commerciante", assicura il sindaco.

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