May 5, 2025
#Cultura

Ritornare a investire in Italia:le opportunità dei Pac

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pac.JPGConcorezzo. Il futuro degli italiani è affidato ai risparmi. Fino a qualche anno fa il popolo italiano era conosciuto in tutto il mondo con la metafora delle formiche, laboriose e sempre in grado di risparmiare per i mesi più complicati. La situazione attuale, secondo i dati dell’Istat racconta di famiglie non più abituate a risparmiare, bensì a spendere tutto quanto è stato guadagnato nel corso del mese, principalmente a causa delle spese ingenti. È però vero che, al contempo e al netto della voglia di spendere per essere al passo con determinati cliché sociali, gli italiani non conoscono le possibilità che hanno a disposizione per risparmiare e che la fiducia nei confronti del mondo finanziario è ai minimi termini in virtù delle vicissitudini delle banche di tutto il mondo. Alcuni prodotti finanziari che in passato garantivano tassi di interesse importanti – come libretti di risparmio e conti deposito – attualmente hanno perso di appeal a causa dell’inversione di marcia dei soggetti eroganti che hanno abbassato gli interessi a vantaggio del cliente.

È invece poco conosciuto il PAC, acronimo di Piano di Accumulo Capitale: si tratta di veri e propri panieri o portafogli, che danno la possibilità di sottoscrivere fondi di investimento o ETF con l’obiettivo di generare un profitto su archi temporali medio-lunghi.  Il modello deriva da qualcosa di non certo innovativo come il Dollar Cost Average, utilizzato per la prima volta da Benjamin Graham che ha ispirato uno dei guru della finanza come Warren Buffet. Questo sistema prevedeva l’investimento di somme di denaro ad intervalli regolari al fine di acquistare azioni e, di conseguenza, per generare un profitto da un fondo.

Graham aveva previsto diverse tipologie di versamento a cadenza mensile, trimestrale, semestrale o annuale, ma un maggiore frazionamento e la diversificazione dell’investimento erano le chiavi per ottenere un guadagno più importante e al contempo per diminuire il più possibile i rischi. Essendo un prodotto flessibile, la durata può variare a seconda di quanto scelto dall’investitore fino ad un massimo di 40 anni, ma essendo uno strumento destinato a periodo medio-lunghi, è più facile ottenere profitti se si allungano gli orizzonti. 

Detto della grande flessibilità dei PAC, che rende il cliente libero di decidere l’ammontare del versamento, la periodicità, eventuali sospensioni e disinvestimenti senza incorrere in penali o costi aggiuntivi, i piani presenti sul mercato si sono evoluti con l’ausilio della tecnologia, che consente al cliente di monitorare in maniera più facile e intuitiva l’andamento dei propri titoli e di personalizzare con il passare dei mesi in modo sempre più capillare i contorni dell’investimento. Uno dei punti deboli dei PAC attualmente operativi in Italia resta quello dei costi mediamente più alti rispetto ad altri strumenti finanziari, ma anche in tal senso è intervenuta la tecnologia. Attraverso l’ausilio dei robo-advisor, che semplificano la profilazione del potenziale cliente e aiutano gli utenti a districarsi tra le domande di più semplice risoluzione, startup come Moneyfarm hanno ridotto sensibilmente le spese di gestione di questi portafogli digitali, senza però dimenticare l’importanza di un team di esperti che analizza il mercato e consiglia, senza alcun vantaggio personale, il miglior prodotto per il cliente stesso.

In questa categoria rientrano tutte le società di consulenza finanziaria indipendente, che stanno letteralmente rivoluzionando il mercato nel segno della trasparenza e della riduzione dei costi.