May 5, 2025
#Cultura

Realtà locali in crescita: l’esempio di valorizzazione di Dossena

Cosa accade quando dei giovani (forse un po’ testardi) decidono di rimanere nei piccoli Comuni e di mettersi in gioco? Ebbene, possono essere fondamentali per il rilancio della loro comunità! In collaborazione con Briane srl e le autorità locali, hanno trovato il modo per valorizzare il patrimonio storico, antropico e naturalistico, tra cui il ponte tibetano più lungo d’Europa e la zona geologica mineraria.

Il Ponte Tibetano di Dossena rappresenta una via aerea che recupera idealmente una parte del tracciato dell’antica Via Mercatorum. Si parte dall’abitato di Dossena per raggiungere, tramite un sentiero di collegamento, l’ex area di tiro a volo Roccolo Corna Bianca. A proposito di quest’ultima, il Piano di Sviluppo Locale 2019-2024 ha finanziato un progetto di recupero e riqualificazione dell’area. Si potrà in questo modo disporre di un presidio permanente, altamente qualificato ed attrezzato, per attività culturali-turistico-ricettive connesse al tragitto del Ponte e del suo ‘anello’ e al diffuso sistema degli itinerari ciclo-pedonali che lambiscono e percorrono l’abitato, oltre che per eventi culturali e divulgativi sullo sfondo della suggestiva terrazza aperta sulla vallata.

Ma non solo! Grazie al finanziamento del bando “Bellezza@ – Recuperiamo i luoghi dimenticati”, in aggiunta al sostegno di Regione Lombardia, Dossena ha potuto valorizzare le proprie miniere di Paglio-Pignolino ed i sotterranei Sandri e Morra. L’area mineraria locale, conosciuta fin dal tempo degli Etruschi che arrivarono con la loro influenza fino alla Val Brembana e dai Romani (Plinio il Vecchio lo attesta nel cap. XXXIV della sua opera Naturalis Historia), fu utilizzata intensamente almeno fino al Cinquecento (come testimonia tra gli altri la presenza di Leonardo da Vinci che studiò il sistema estrattivo locale e i commerci tra Veneziani e Grigioni) lungo l’asse della Via Mercatorum, grazie alla presenza di miniere di ferro, calamina, galena e soprattutto di fluorite, utile nell’industria della ceramica, del vetro e degli antiruggine, che le rese nuovamente strategiche dall’Ottocento fino al 1981. Oggi, il sito è rinato grazie alle tante attività in loco.

Spiccano su tutti l’evento CheeseMine e Miniera di Gusto. Un saldo patto tra la tradizione agricola locale e la storia locale, che nella loro unione hanno generato anche sistemi di produzione e conservazione degli alimenti. Il formaggio Ol Minadur e La Taesina ne sono una nuova testimonianza, nati in collaborazione con le aziende casearie del territorio. Utilizzare le miniere per stagionare i formaggi rappresenta un’importante e concreta possibilità di differenziazione della produzione casearia, abbattendo i costi per i singoli produttori per la stagionatura e sviluppando un prodotto che ha un riconoscimento del valore di mercato sensibilmente superiore allo stesso prodotto stagionato tradizionalmente.