May 7, 2025
#Cronaca

La crisi dà alla testa, e il Comune costruisce uno “scudo”

 

Concorezzo. Il fatto della dipendente aspettata fuori dal Comune e aggredita da un cittadino “agitato” ha lasciato il segno. E così il Comune e l’assessore ai Servizi sociali, Pier Giorgio Bormioli, hanno deciso di costruire uno “scudo” per difendere quei dipendenti comunali che, quotidianamente, hanno a che fare con le richieste dei cittadini. Una cautela che vale soprattutto per gli assistenti sociali, alle prese con utenti a volte disagiati, a volte disperati, comunque spesso non lucidi per una serie di problemi.

“A seguito dei noti episodi incresciosi che hanno caratterizzato la vita quotidiana di chi lavora presso i Servizi Sociali del nostro Comune – spiega l’assessore Bormioli – si è tenuto un incontro alla presenza del sindaco e dei funzionari per attuare misure atte ad una maggior garanzia di tutela lavorativa per chi, quotidianamente, lavora con persone anche afflitte da problemi gravi, in grado d’interferire sul loro equilibrio comportamentale. La risposta dell’Amministrazione non si è fermata alla sola solidarietà per i lavoratori: sono state predisposte porte di sicurezza ad apertura elettrica, sportello antisfondamento nel front-office, videocitofono panoramico con telecamera all’ingresso principale e faretti nell’androne collegati a sensori di presenza. In fine, un pulsante attiverà prontamente l’arrivo della forza pubblica in caso di necessità. Tutto questo per dare tranquillità e serenità a chi svolge un lavoro così delicato e sensibile, che a volte viene frainteso e degenera nel “tutto mi è dovuto”. Anche per questo è in arrivo il nuovo regolamento dei contributi alla persona, ove oltre a nuovi sistemi di valutazione, è chiarito in modo definitivo, che i Servizi Sociali devono essere visti come uno strumento per la modifica e il superamento di difficoltà temporanee, all’interno di un processo che tende a rendere responsabile il nucleo famigliare e/o parenterale, mirante all’autonomia del nucleo e alla sua integrazione sociale”.

Pier Giorgio Bormioli