Massimo Canclini: ecco il candidato di Centrosinistra, Pd e Sel

Concorezzo. Prima la squadra, poi il programma. Questa mattina in sala di rappresentanza del Comune, il Centrosinistra, Pd e Sel hanno presentato il candidato sindaco per le elezioni di maggio. E’ Massimo Canclini, 55 anni, sposato, due figli, professore di scuola superiore presso l’istituto Vanoni di Vimercate.
Presenti una cinquantina di persone tra giornalisti, addetti ai lavori e cittadini, il candidato sindaco era supportato da figure storiche del centrosinistra cittadino come l’ex sindaco Antonio Lissoni, il segretario Pd Pietro Brambilla, gli ex assessorei Ambrogio Pozzi e Guido Andreoni, il capogruppo in Consiglio Alessandro Magni. Presente anche il vimercatese sellino Corrado Boccoli.
Non è escluso che la coalizione possa affiancare alle tre liste anche una quarta più propriamente civica.
Presto per parlare di programmi: sono al lavoro alcuni tavoli tematici che dovranno approfondire una serie di tematiche.
Sicuramente attenzione all’ambiente, all’integrazione. Prime frecciate alla maggioranza in carica: “Sono ostaggi della Lega”. Tra i presenti anche il sgeretario del Carroccio, Vittorio Mandelli e il consigliere Daniele Usuelli, l’ex Cdc ora Vivi per Concorezzo Andrea “Billa” Brambilla, alcuni giovani della Associazione Minerva (schierata con Vivi Concorezzo).
Da qualche ora è attivo il sito www.canclinisindaco.it
IL CANDIDATO DICE DI SE’
Nato a Milano nel 1959, sono oggi sposato da ventidue anni e ho due figli che ne hanno rispettivamente venti e diciassette.
Da trent’anni insegno: supplenze mentre studiavo lettere classiche in Cattolica, in scuole paritarie di Monza dal 1988 al 2006 e in scuole statali di Vimercate fino a oggi.
Ho imparato il mio mestiere in scuole ricche di professionalità che mi hanno insegnato a curare la formazione e la crescita personale. Per questo qualche anno fa, appena entrato nei ruoli della Pubblica amministrazione, ho voluto conseguire un Master in Dirigenza scolastica presso l’Università di Bergamo; andare in pensione da “preside” sarebbe un tantino più entusiasmante!
L’attività culturale e la politica mi hanno attratto fin da giovanotto e ricordo il gusto di cogliere le opportunità che si presentavano per mettermi alla prova. Il Centro civico culturale-biblioteca è stato negli anni Ottanta un buon banco di prova così come la redazione del Popolare, che insieme al Paese animava il dibattito politico locale, ma con grande attenzione al quadro nazionale.
La curiosità e il gusto dei libri – e se allora fossi stato milionario penso che di mestiere avrei fatto il libraio antiquario – insieme all’amicizia sincera con chi aveva avviato quell’impresa nuova nel suo genere mi hanno legato alla vita della cooperativa La Ghiringhella per tanti anni come consigliere e come socio poi.
Poi è incominciato il tempo della politica; altro tipo di impegno: più coinvolgente, aperto a incontri ma anche a scontri, fatto di pazienza e di irruenza, di trucchi del mestiere da “rubare” uno alla volta ai vecchi consiglieri di ogni parte politica e di iniziativa personale.
E così dal 1992 al 1994 sono stato segretario della Democrazia cristiana di Concorezzo e dal 1996 al 2000 coordinatore del Partito popolare italiano nel Collegio elettorale di Vimercate.
ll tumulto politico di quegli anni e il passaggio a un bipolarismo quasi perfetto mi fecero da subito capire che un’Italia e una Concorezzo sempre più giuste, lungimiranti di fronte alle nuove sfide non potevano andare a braccetto con il nascente movimento politico dell’industriale di Arcore. L’Ulivo, con la sua ambizione di unire il meglio della tradizione cattolica e progressista, si rivelò essere la famiglia politica con cui naturalmente tendevo a identificarmi. Da allora ho sempre sostenuto politiche sociali ed economiche del centro-sinistra.
Sono socio dell’Associazione ASVA, che fino a dieci anni fa aveva animato la “vecchia” comunità San Vincenzo attiva a partire dai primi anni Novanta quando si occupava di tossicodipendenza e Aids.
Abito nella Curt di Farée, il cortile di mia mamma, una Secchi come tutti i Farée. Mio padre era originario di Bormio e da lì ho preso qualcosa, forse la pazienza, almeno di attendere che l’inverno lasci il passo alla primavera.