Tante polemiche, ma di cosa si è parlato alla serata sulla ideologia gender?

Concorezzo. Se cercava un modo per farsi conoscere in poco tempo, la neonata associazione Atena ha trovato involontariamente il modo più efficace: parlare dell’ideologia del gender. Un tema non nuovo visto che tra marzo e aprile anche l’associazione Minerva aveva proposto addirittura tre serate per far parlare transessuali, psicologi, omosessuali sul tema “Un solo sesso?” e sul concetto di omogenitorialità. In quel caso a parte la parrocchia (tra l’altro vicina all’associazione), nessuno storse il naso. Il fatto che questa volta si sia dato alle voci “contro” ha fatto da megafono, portato in mano in primis dal Pd che ha criticato la concessione del patrocinio.
Ma di cosa si è parlato giovedì sera nella sala di rappresentanza del Comune, che non è riuscita a far stare seduti tutti i presenti? Dopo i saluti del segretario di Atena, Alessandro Zardoni, l’assessore alla Cultura Antonia Ardemani è intervenuta a nome dell’Amministrazione, condividendo la necessità di confronto sul tema ed evidenziando la necessità di tutelare in primo luogo i bambini. Quindi la proiezione di tre filmati (ovviamente con prese di posizione di parte), tra cui la presa di posizione di Papa Francesco che definisce il gender una colonizzazione ideologica sul modello dei Balilla e della Gioventù Hitleriana.
I nodi sono questi: è giusto parlare di uomo, donna, omosessuale, eterosessuale o si tratta solamente ci convenzioni sociali? Cos’è la famiglia: un’unione di mamma e papà con figli o anche un nucleo con un solo genitore o con due mamme o due papà? Il dibattito è molto più approfondito e complesso, ma la traduzione pratica che scalda il dibattito sta in queste domande, e ovviamente sull’opportunità e sulle eventuali modalità di parlarne a scuola, a partire dalle elementari. Nel convegno si è inoltre focalizzata l’attenzione nel trattare come il gender quale semplice e pericolosa ideologia, dove tutte le teorie e gli studi sulle quali si basa il concetto gender sono prive di basi e legittimazione scientifica.
L’avvocato Gabriele Borgoni, ha fatto il punto sulle norme legislative sull’inserimento occulto di norme nel ddl Cirinnà (leggi il testo) che l’insegnamento dell’ideologia gender a scuola, e del progetto legge Scalfarotto che di fatto, senza affermarlo in modo palese, renderebbero le unioni civili un vero matrimonio al 100%, anche se con un nome diverso per ragioni politiche.
Massimiliano Romeo, consigliere regionale della Lega Nord, ha parlato della istituzione in Lombardia della festa della famiglia naturale dell’impegno in Regione per promuovere e difendere l’istituto della famiglia con una mamma e un papà. Il professor Alberto Torresani ha inquadrato il fenomeno gender in un contesto più ampio, portando sul tavolo il tema del controllo della natalità a livello globale portando interessanti spunti storici di sostituzioni di popolazioni come nel periodo crepuscolare dell’impero romano. Infine Marco Invernizzi, conduttore di Radio Maria e direttore della rivista “La Roccia” ha fatto il punto sull’attualità, parlando del “tentativo di delegittimazione del Family Day di Roma e delle manovre delle lobby per arrivare celermente all’approvazione del ddl Cirinnà e della proposta legge Scalfarotto (leggi). Alla seduta hanno partecipato anche l’intera Giunta e il parroco don Pino Marelli.
La posizione del Pd di Concorezzo
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