10 febbraio: si ricorda l'altra Shoah

barbabà_ezio.jpegConcorezzo. Lunedì 10 febbraio anche in paese verrà ricordata l'altra Shoah (termine ebraico che significa distruzione), ovvero la tragedia dell'esodo istriano-giuliano-dalmata e soprattutto i circa ventimila nostri italiani torturati, assassinati e gettati nelle foibe (le fenditure carsiche usate come discariche) dai partigiani comunisti di Tito alla fine della seconda guerra mondiale allo scopo di attuare una vera e propria pulizia etnica. Tra il maggio e il giugno del 1945 migliaia di italiani dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia furono obbligati a lasciare la loro terra, molti altri furono uccisi dai partigiani di Tito, gettati nelle foibe o deportati nei campi sloveni e croati. Il premier italiano Alcide De Gasperi presentò agli Alleati «una lista di nomi di 2.500 deportati dalle truppe jugoslave nella Venezia Giulia» ed indicò «in almeno 7.500 il numero degli scomparsi». In realtà, il numero degli infoibati e dei massacrati nei lager di Tito fu ben superiore a quello temuto da De Gasperi. Le uccisioni di italiani - nel periodo tra il 1943 e il 1947 - furono almeno 20mila; gli esuli italiani costretti a lasciare le loro case almeno 250mila.

Lunedì sera, Giorno del ricordo, in sala di rappresentanza Agp Cuncuress, associazione Atena e associazione Lombardia comunica ricorderanno questa pagina di storia italiana con la proiezione di un breve documentario e con la testimonianza dell'esule concorezzese Ezio Barnabà. Proprio oggi le telecamere del TG3 sono state in città per raccogliere il drammatico racconto dell'aziano concittadino originario dell'Istria.

Concorezzo.org aveva già raccontato la sua storia: Foibe ed esodati, il racconto: \"Io, ragazzino, cacciato dall\'Istria\"

In occasione della Giornata della Memoria il C

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