Accoglienza profughi: una coop di Monza rileverà l'Hotel San Carlo?

cambio gestione.jpgConcorezzo. Nessuno, in assenza di fatti certi, vuole comprensibilmente parlare. Ma l'ipotesi che al Milanino possa arrivare un numero consistente di profughi, richiedenti asilo e clandestini sta prendendo forma. Tant'è che l'Amministrazione comunale vuole vederci chiaro e chiederà a breve un incontro urgente con il Prefetto di Monza. Anche l'Arma dei carabinieri è stata informata. Come nasce questa ipotesi? L'Hotel San Carlo, posto in via Monte San Michele 1, sarebbe in vendita e l'acquirente potrebbe essere una cooperativa di Monza. Cosa se ne fa una cooperativa di un albergo? La nostra redazione martedì ha provato a contattare l'albergo, ma chi ci ha risposto non ha voluto commentare. Poco dopo, però, è comparso un cartello fuori dalla struttura: "Chiuso a tempo indeterminato. Cambio gestione. Si prega di non suonare". Tanto mistero, forse troppo. Al di là della bagarre politica che ne potrebbe derivare, le domande oggettive sono (nel caso in cui questa ipotesi di vendita fosse fondata): questa struttura è adatta all'accoglienza di rifugiati o presunti tali? Il Comune è strutturato per gestire anche questa emergenza sociale, oltre ai casi che sta già affrontando (ad esempio 71 cittadini sono in graduatoria in attesa di un alloggio erp)? Esiste un piano di controllo rapido degli effettivi requisiti per richiedere protezione umanitaria? Quante persone verranno impiegate dalla cooperativa per coordinare corsi e attività di formazione? Le proteste scoppiate ad Agrate, le risse di Lesmo e Camparada e tanti episodi di cronaca dimostrano che l'accoglienza è un'operazione seria e laboriosa.

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