Ex Frette, presentato il progetto: confermati Mc e Aldi, preoccupa la viabilità
Concorezzo. Più che un’assemblea pubblica è stato un incontro di quartiere. Il futuro della ex Frette, visti i numeri e la tipologia degli interventi, sembra interessare prevalentemente ai residenti del Milanino, oltre naturalmente ad alimentare il confronto tra maggioranza e opposizioni. Mercoledì il sindaco Riccardo Borgonovo e l’assessore all’Urbanistica Fabio Ghezzi hanno illustrato alla cittadinanza il futuro dello storico comparto tessile incastonato tra la via Dante e la provinciale per Monza. Da anni si attendeva la riqualificazione dell’area che, negli ultimi mesi era diventata una sorta di alloggio abusivo per senza tetto, come denunciato anche ai carabinieri da diversi residenti (leggi qui). Aspettative alte anche per il futuro della parte storica, in parte vincolata dalle Belle Arti e che qualche bufala on-line aveva fatto credere destinata alla demolizione. Dopo diversi passaggi in Commissione dove maggioranza e minoranza hanno avuto modo di confrontarsi, l’altra settimana si è arrivati alla firma della convenzione con il proprietario (EdilPalosco). Ora prende il via l’iter burocratico di legge ma non dovrebbero passare molti mesi per vedere le ruspe in azione.
Come già anticipato in esclusiva da Concorezzo.org, il privato proprietario dell’area ha già stretto accordi con il colosso del fast-food Mc Donald’s, che dovrebbe approdare con la formuna on the road del Mc Drive e con il leader tedesco dei discount Aldi, non ancora presente in Italia. La parte commerciale si svilupperà su 4000 metri quadrati per un totale di 13.000 metri cubi con la presenza di due altri operatori: i rumors parlano di attività nel settore dei detersivi e degli articoli per animali. L’ala storica (5000 metri cubi) verrà riqualificata e, nello schema di convenzione, si gettano le basi perché possa passare in futuro nel patrimonio del Comune. Confermata la quota del 20% di edilizia convenzionata a prezzi calmierati. Come si legge nel documento ufficiale (scaricalo qui) il programma mira a “ridurre la volumetria edificata passando dai 92.300 mc circa esistenti alla volumetria massima di progetto prevista in 57.000 mc (corrispondente a 19.000 mq di SLP), di cui nel presente progetto di PII si prevede di utilizzarne solamente la quota di 43.255 mc“. La parte residenziale occuperà 24,9mila metri cubi.
L’assemblea è stata l’occasione anche per un chiarimento sul capitolo di oneri e benefici per il Comune. Sulla parte economica, quello che il Comune ricava da questa operazione può sintetizzarsi nel seguente modo: monetizzazioni € 347.320,80, oneri Urbanizzazioni primarie € 371.479,75, oneri Urbanizzazioni secondarie € 283.186,05, costo di costruzione € 508.460,00. A scomputo sono solamente le opere di urbanizzazione primaria, per cui la cifra da sottrarre è quella di € 371.479,75, fermo restando che il promotore le realizza tutte per un importo che supera il milione di euro, come da dettaglio in convenzione. Restano da versare, quindi, € 1.138.966,85, dai quali va dedotto il milione già versato, residuando solo € 138.966,85. Questi oneri verranno contabilizzati/versati al momento della richiesta dei singoli permessi di costruire o dichiarazioni equipollenti.
Nella sua introduzione l’assessore Fabio Ghezzi ha evidenziato l’importanza della riqualificazione dell’area ormai destinata al degrado, l’offerta alla cittadinanza di alloggi in edilzia convenzionata, le nuove opportunità di lavoro per cui di darà la precedenza a residenti in paese e disoccupati, il recupero dell’ala storica, i nuovi spazi commerciali al servizio del Milanino. Dai residenti di questo quartiere sono arrivate la maggior parte delle richieste di chiarimento, soprattutto in termini di viabilità e di tutela dell’utenza debole, con particolare attenzione per le piste ciclopedonali. Preoccupa il tema del traffico, già messo a dura prova dalla nuova Esselunga.
“Ho sentito e letto di tutto – commento il sindaco Riccardo Borgonovo – La verità e che negli anni passati c’erano sul tavolo delle ipotesi, delle proposte, delle possibilità, ma niente di ufficiale. Questa volta il progetto è nero su bianco e questa Amministrazione ha il merito di riqualificare un comparto destinato al degrado in un momento non facile per l’edilizia. Al di là delle chiacchierei metri cubi esistenti vengono pesantemente ridotti, quindi andiamo a decementificare la zona. E se è vero che all’operatore rimangono volumi residui per oltre 13.000 metri cubi, è perché li prevedono il Pgt esistente: è una possibilità, ma anche quelli al momento restano solo ed esclusivamente sulla carta. Terremo in considerazione le sollecitazioni che arrivano dai residenti ma adesso partiamo dai fatti: meno cemento, più sicurezza, più servizi, opportunità di lavoro, edilzia convenzionata. Alla maggioranza silenziosa il progetto piace. Non ho ricevuto proposte alternative…”.
Presenti nel pubblico diversi rappresentanti delle minoranze. Al momento sulla pagina ufficiale del PD solo una critica per la debole pubblicizzazione dell’assemblea pubblica. Vivi Concorezzo, al momento, si è concentrata prevalentemente sul conteggio di metrature e oneri, sostenendo che nelle casse del Comune non entrerà un euro. Il dibattito è aperto. Ora ci sono i tempi di legge per presentare osservazioni formali.
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