False fatturazioni, crolla il castello delle accuse: Brambilla a testa alta
Concorezzo. “Finalmente questo non sarà il mio terzo Natale da indagato“. Gian Luca Brambilla, imprenditore concorezzese e titolare della e-Agisco di Vimercate, è uscito a testa alta e assolutamente immacolato dalla clamorosa vicenda che, divenuta pubblica a settembre del 2013, lo portò tra l’altro alle dimissioni dal ruolo di vice Presidente Vicario di Confcommercio MB e soprattutto Presidente dell’Osservatorio Fiscale della Camera di Commercio di Monza e Brianza. Brambilla era accusato di false fatturazioni per oltre mezzo milione di euro.Il Giudice per le Indagini preliminari presso il Tribunale di Monza, Patrizia Gallucci, ha infatti depositato l’ordinanza di archiviazione ritenendo la richiesta del Pubblico Ministero meritevole di accoglimento in quanto ”le ampie ed esaustive argomentazioni svolte dal Pubblico Ministero appaiono conformi alle risultanze degli atti”, e quindi non risulta “nè utile nè produttiva qualunque altra affermazione sui fatti”.
Brambilla, 51 anni, volto noto anche in tv per le sue “ospitate” su Rai Tre e La 7, era finito al centro di una complicata vicenda fiscale. Incaricato dalla Autotrasporti Perotti di Concorezzo, con sede in via Aldo Moro 1, di rimettere in ordine i conti societari, Brambilla aveva scoperto un consistente credito vantato dalla azienda nei confronti del Tribunale di Milano, per conto del quale la Perotti svolgeva un servizio di custodia giudiziaria, una sorta di magazzino di beni posti sotto sequestro (la società aveva collaborato per circa 30.000 procedimenti). Conti alla mano, la Perotti doveva ancora incassare dal Tribunale 10,6 milioni di euro. Brambilla lavorò tre anni in azienda e in Tribunale, esaminando bolle e fatture e riuscendo a recuperare oltre 6 milioni di euro. Al momento di incassare la percentuale pattuita per il lavoro svolto, scoppiò il caso.
“Ho sempre sostenuto con fatti e documenti di aver lavorato in modo corretto e trasparente – spiega Brambilla a concorezzo.org, dopo che ieri mattina ha tenuto una conferenza stampa a Monza nella sede di Confcommercio – La Perotti ha cercato di portarmi in Tribunale per non pagarmi quanto dovuto, forse perché non si aspettavano che sarei riuscito a recuperare una cifra così alta. E’ stata una sofferenza per me e per la mia famiglia, un danno alla mia immagine e a quella della mia azienda: ora ci rifaremo in sede civile, poi valuteremo altre conseguenze penali per chi ci ha trascinato in questa vicenda. Quanto accaduto è incredibile – conclude Brambilla – Quando racconto che ho fatto recuperare ad una azienda oltre 6 milioni di euro e questi, per ricompensa, mi hanno denunciato per cose inesistenti la gente stenta a credermi. Anche l’Ordine dei commercialisti, ora, dovrà intervenire sui professionisti che hanno affiancato la Perotti nel montare il castello di accuse”.
Uscito a testa alta dal Tribunale, ora Brambilla guarda avanti: primo passo tornare alla presidenza dell’Osservatorio fiscale della Camera di Commercio.
FOTO ANGELO BUSCAINI
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