Fine dell'ecomostro: entro l'anno un tetto per 24 famiglie

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Concorezzo. Cinque anni di vergogna, di burocrazia all'italiana, di regole sugli appalti che ti costringono ad assegnare lavori a chi potrebbe anche non farcela o che specula proprio sugli assurdi procedimenti dettati a livello nazionale. In uno di questi gorghi, come noto, c'era finito anche il cantiere di via Dante angolo via Libertà dove, al posto degli orti comunali, l'allora Amministrazione guidata da Antonio Lissoni aveva deciso di dare un tetto e una speranza ad almeno 24 delle 150 famiglie che, ancora oggi, sono in lista di attesa in Comune per avere un alloggio a prezzi calmierati. Il cantiere avviato nel 2008 non è mai stato ultimato: ma ora un accordo con Aler sembra aver fatto il miracolo.
Il primo progetto, infatti, si era subito incagliato tra fallimenti, subappalti e tribunali: e ai concorezzesi non era rimasto che lo scheletro, ovvero il tristemente noto ecomostro.

Intervenire, in mancanza di soldi e col patto di stabilità che blocca i nostri risparmi, era impossibile. La nuova Amministrazione guidata da Riccardo Borgonovo aveva anche pensato di vendere il tutto a privati, ma in questo modo si sarebbero persi 2 milioni di euro stanziati ai tempi da Regione Lombardia come contributo. 

Nei giorni scorsi, con tanto di passaggio ufficiale in Consiglio comunale, è stato siglato un accordo con Aler, l'Azienda lombarda per l'edilizia residenziale. Sarà la struttura del Pirellone, recentemente dimagrita dalla cura Maroni (da 13 Consigli di Amministrazione si è passati a 5 con un risparmio dell'85% delle indennità) ad occuparsi e a gestire gli alloggi. Lo scopo: inaugurare i 24 alloggi entro la fine del 2014.