Lingua araba alle elementari: genitori molto perplessi

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Concorezzo. Un'ora di lingua araba alle elementari: il martedì dalle 9,30 alle 10,30 alle don Gnocchi di via Ozanam, dalle 11 alle 12 alle Marconi. E' bastato un post su facebook da parte di una mamma molto critica per scatenare quasi 12 ore di dibattito e polemiche con oltre 130 interventi (alcuni meditati, altri da stadio) e l'intervento anche di qualche insegnante, non tutte bene informate ma comunque disponibili a recuperare di volta in volta informazioni.
Di fatto l'iniziativa non è nuova perché attiva dal 2005 ad opera del Consolato del Marocco e con l'avallo dell'Ufficio scolastico regionale, ma di novità assoluta si è trattata per i genitori dei primini che si sono trovati tra le mani la proposta del corso senza troppi dettagli.
In questi anni all'iniziativa non avrebbe mai aderito alcun bambino italiano, ma solo figli di genitori di lingua araba, allo scopo di mantenre la lingua madre. Ad di là della gratuità del progetto, molti genitori si sono chiesti se quell'ora comunque sottratta alla mattinata (c'era chi sosteneva infatti che si trattasse di un laboratorio pomeridiano e che non intralciava il regolare svolgimento delle lezioni) non sarebbe stato meglio impiegarla per tutti i bambini (senza creare delle isole ad hoc come in questo caso) per unlteriori lezioni di inglese, magari con il contributo di un altro Consolato o di uno sponsor. Da chi critica aspramente l'iniziativa a chi a questo punto chiede che tutti gli altri bambini, nelle stesse ore, possano incontrare storici locali e nonni per imparare un po' di tradizioni lombarde e brianzole, per ore genitori, cittadini e insegnanti si sono scambiati opinioni (e anche qualche insulto) su facebook. Dall'America è intervenuto anche qualche cittadino concorezzese emigrato là che ricorda magliette, adesivi e manifesti con la scritta "Welcome to America, now speak english". Forse la soluzione migliore sarebbe tenere il corso nel pomeriggio, fuori dall'orario scolastico. E non dividere in bambini, almeno in classe. Dando però un'alternativa culturale anche a tutti gli altri.

Qui sotto il modulo distribuito a scuola

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