Monossido killer. processi in sede civile e penale

Concorezzo. La lunga e insanabile ferita delle morte di Michael Minunno continua a segnare la vita della sua famiglia e di quella dell’amico fraterno in casa del quale, nella notte tra l’1 e il 2 gennaio 2015, si consumò la tragedia a causa della fuga di monossido da una caldaia difettosa. Le famiglie Minunno e Fumagalli, prima unite nel dolore (anche il figlio di questi ultimi rischiò di morire intossicato), sono ora divise in Tribunale. Il padre e la madre di Michael hanno fatto causa alla famiglia vimercatese, pretenendo ora un cospicuo risarcimento danni in sede civile a fronte della presunta negligenza nel gestire la manutenzione dell’impianto di riscaldamento della villa di via Ponti a Vimercate. La scorsa settimana, mercoledì, a Monza, intanto si è tenuta l’udienza preliminare del processo penale, dove il proprietario della villa deve difendersi dall’accusa di omicidio colposo. La difesa sostiene vorrà dimostrare che il monossido si sprigionò non per la cattiva manutenzione ma per difetti nell’installazione della caldaia. L’udienza preliminare al prossimo 5 aprile.
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