Nude contro Papa Francesco, e il Brambilla se ne va (e fa bene)

femen_brambilla.JPGConcorezzo. Lui, Gian Luca Brambilla, era stato invitato in tv (per l'ennesima volta), per parlare di impresa, di crisi, di voglia di fare senza piagnistei. Posizioni controcorrente (più euro, meno sindacati) le sue, che lo hanno fatto rimbalzare da Piazza Pulita alla Gabbia fino ad Anno Uno, il programma di approfondimento di Giulia Innocenzi, su La7. L'altra sera però l'imprenditore concorezzese con quartier generale a Vimercate (è titolare della E-Agisco) non è voluto stare al gioco: quando in studio sono piombate le Femen, le attiviste ucraine che usano la nudità come megafono per le loro idee, il Brambilla se n'è andato. 

Loro hanno appena fatto in tempo a pronunciare il loro proclama: "I nostri diritti sono in pericolo: siamo qui per rivendicare laicità, la separazione tra Stato e Chiesa", protestando in diretta contro l'annunciato intervento di Papa Francesco al Parlamento europeo previsto per il prossimo 25 novembre. E lui, che era il collegamento da Milano, ha detto no grazie a quello che doveva sembrare un colpo di scena, in realtà (ovviamente) concordato con conduttrice e autori del programma.

"Ho partecipato a una trasmissione televisiva (AnnoUno su La 7) dedicata al rapporto tra Giovani e Sindacati - commenta Brambilla - In studio (a Roma) il dinosauro Landini e, a Milano, il Padrone Brambilla. Ad un certo punto della trasmissione sono entrate in scena le FEMEN che hanno iniziato ad insultare il Papa e la Chiesa Cattolica. Io non ero stato informato della presenza di questi ospiti e la redazione di AnnoUno mi ha riferito poi che NON sapevano dei contenuti esatti del loro intervento. Io me ne sono andato dallo Studio perchè NON ero stato avvisato di questo intervento. Secondo, perchè io rispetto le idee di tutti se espresse in modo civile e senza offendere la sensibilità degli altri. Le FEMEN si sono inginocchiate e simulando di pregare hanno iniziato a inveire contro il Papa e la religione Cattolica senza che vi fosse da parte del Vaticano e dei religiosi la possibilità di replicare. Mi è sembrata una scorrettezza verso i cattolici e verso il sottoscritto che non partecipava alla trasmissione per parlare del Papa, ma di Landini. Io non sono un tuttologo, né un politico in cerca di visibilità, ma un Brambilla di nome e di fatto che voleva parlare di sviluppo, di lavoro per i giovani, delle furbizie dei sindacalisti italiani".

Sul web il video è stato ripubblicato da centinaia di testate e blogger e anche sulla pagina facebook di Brambilla si è acceso un intenso dibattito sulla libertà di espressione. A Brambilla davvero tante manifestazioni di apprezzamento e solidarietà.

PERCHE' HA FATTO BENE A LASCIARE

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Brambilla se n'è andato. E ha fatto bene. Mediaticamente (ma il punto non è assolutamente questo) è stata una mossa azzeccata, che gli ha dato punti, sollevandolo dal ruolo di ospite di cartone e dando a lui la titolarità di condanna della esibizione che, in quel momento, tantissimi volevano urlare. Ma ha fatto bene soprattutto perché le modalità di protesta delle Femen rappresentano la morte del femminismo, una modalità volgare e sguaiata, già criticata dal Time e, in Italia, persino dal progressista Fatto Quotidiano. Insultare Papa Francesco è poi il modo migliore per squalificare quello che di condivisibile potrebbe essere in alcuni contenuti della protesta: il pontefice italo-argentino è un gesuita dalle idee chiare, dai principi retti, dalla regola ferma, ma con una capacità di ascolto inconstestabile. Gli avessero scritto o telefonato, lui avrebber risposto. Ma a loro non interessava la risposta, importava la sceneggiata: e Brambilla ha fatto bene a spegnere la tv.