Omicidio Simone Stucchi, 24 giovani in carcere

simone_stucchi.jpgConcorezzo. 24 arresti per l'omicidio di Simone Stucchi, il giovane 21enne di Vimercate che, insieme ai genitori, avrebbe rilevato l'edicola di via Pio XI a Concorezzo poche settimane prima della tragica morte. Ieri mattina, 16 giugno, nelle province di Milano e Monza Brianza, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito due distinte ordinanze di custodia cautelare, emesse rispettivamente dai G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni e quello Ordinario del capoluogo, nei confronti di 5 minori (di cui 2 destinatari di custodia in carcere, 2 di collocamento in comunità e 1 dell’obbligo di permanenza in casa) e 19 maggiorenni (di cui 7 destinatari di custodia in carcere e 12 agli arresti domiciliari), responsabili, a vario titolo, di concorso in omicidio, rissa aggravata, lesioni personali, detenzione illecita di sostanza stupefacente, tentata estorsione in concorso e porto di armi od oggetti atti ad offendere.

Il provvedimento scaturisce dagli esiti delle indagini avviate dalla Compagnia Carabinieri di Pioltello a seguito dell’uccisione di Stucchi, accoltellato mortalmente nel corso di una violenta rissa avvenuta la sera del 29 settembre 2021, allorquando due bande di giovani, provenienti rispettivamente da Vimercate (MB) e Pessano con Bornago (MI), si erano date appuntamento per un regolamento di conti.

La notizia non ha cambiato il dolore della famiglia. ""Mai. Mai una parola di scuse. Che non avrei accettato ma nessuno si è fatto vivo, nemmeno con gli avvocati. Al loro posto, sarei andata strisciando per tutta la vita", ha commentato la mamma di Simone su Repubblica.

L’attività investigativa, sviluppatasi a partire dai rilievi sul posto a cura della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Milano e proseguita attraverso la raccolta delle informazioni testimoniali e l’esecuzione di attività tecniche, suffragate dall’analisi dei tabulati telefonici e dall’esame dei profili social dei personaggi coinvolti, ha consentito di identificare quali autori dell’omicidio, per aver inferto al 21enne la ferita mortale al torace, due fratelli (all’epoca dei fatti, di 15 e 17 anni) il cui DNA è stato estrapolato – a seguito degli accertamenti condotti dal RIS di Parma e da un consulente tecnico della procura - dalle tracce ematiche e impronte digitali rinvenute su un coltello a serramanico sequestrato sulla scena del crimine; è stato possibile documentare l’operatività, nell’hinterland milanese, di due distinte gang giovanili, delle quali: la prima (che ricomprende gli autori dell’omicidio), operante a Pessano con Bornago, composta da 14 giovani, tra cui italiani, stranieri e italiani di seconda generazione, tra i 16 e i 24 anni, per lo più studenti; la seconda, attiva a Vimercate, composta da 13 individui, tra i quali italiani, stranieri e italiani di seconda generazione, di età comprese tra i 18 e i 24 anni, per lo più studenti,  disoccupati o operai-

I carabinieri hanno avuto modo di ricondurre il movente della rissa a una controversia insorta in merito a una partita di sostanza stupefacente, ceduta nell’estate del 2021 da un appartenente al gruppo di Pessano con Bornago a un sodale della fazione di Vimercate, dietro corrispettivo di € 800 in banconote rivelatesi poi false, generando il risentimento di quel gruppo.

Infine si è potuto ricostruire che, la sera dei fatti, gli appartenenti al gruppo di Vimercate erano partiti alla volta di Pessano con Bornago dove, in via Monte Grappa, i giovani, armati di spranghe, bastoni, coltelli e bottiglie di vetro, avevano dato vita ad un feroce scontro per poi dileguarsi, lasciando a terra il 21enne in gravissime condizioni.