Questo scempio è colpa di Roma: non ci lascia spendere i nostri soldi

b_450_500_16777215_00_images_vialazzaretto.jpegConcorezzo. C'era una volta via Lazzaretto: ora c'è un fiume. O meglio, un lago stagnante che prende forma ogni volta che le precipitazioni atmosferiche sono leggermente più intense della norma. Pedoni e ciclisti si tengono debitamente alla larga per evitare spiacevoli docce, le auto sono costrette a viaggiare a passo d'uomo, ma ad avere la peggio sono le abitazioni e le aziende limitrofe che spesso si ritrovano le facciate deturpate da schizzi di fango lanciati dai mezzi in transito.
Servirebbe un intervento urgente all'impianto fognario e agli scarichi. E perché non si interviene?
"I soldi ci sono - spiega con amarezza e rabbia Innocente Pomari, assessore ai Lavori pubblici - ma quella norma assurda che prende il nome di Patto di stabilità non ci consente di spenderli. E' incredibile: abbiamo a disposizione 800 mila euro per questo tipo di interventi, e non possiamo toccarli. E lo stesso discorso vale per le scuole: ci sarebbero lavori urgenti e non più rimandabili, ma Roma ci lega le mani. Perché? Noi siamo un Comune virtuoso, spendiamo in maniera oculata però ci dicono che non possiamo toccare i nostri soldi. Pazzesco, sono davvero arrabbiato: è giusto che i cittadini sappiano come stanno le cose, altrimenti la colpa è sempre nostra...".

Lo scorso 8 agosto il ministro Graziano Delrio dichiarava: "L'impegno è quello di rivedere con maggiore attenzione le ripercussioni del Patto sugli investimenti - ha detto Delrio , che dell'Anci è stato presidente - in special modo per quanto riguarda l'edilizia scolastica e l'ambiente". Per ora c'è l'impegno. Si attendono i fatti. E anche in via Lazzaretto attendono con ansia.