Andrea Mandelli: “Io, Finardi e la mia musica ribelle”
Concorezzo. Alla fine il grande giorno è arrivato. Un grande giorno, già. Perché per uno che ha la musica dentro, come Andrea Mandelli, salire sul palco nel nome (e con la benedizione) di Eugenio Finardi è un quadro da incorniciare. Il giovane musicista concorezzese, 24 anni, dal 21 al 23 febbraio è stato protagonista del musicale “Musica Ribelle. La forza dell’amore“, in scena al teatro di Pontedera. L’opera-rock, ispirata alle canzoni e alle musiche di Eugenio Finardi, a cura Todomodo e Bags Entertainment, è stata accompagnata da giovani musicisti scelti al termine di una lunga selezione. Tra questi il bassista Mandelli. “Musica ribelle”, che trae il nome dalla celeberrima canzone di Finardi, narra due storie ambientate a Milano nello stesso vecchio scantinato ma in due epoche differenti: i giorni d’oggi, con una street gang di giovani rapper, graffittari, dj che si preparano per un rave notturno, e i difficili e allo stesso entusiasmanti anni Settanta, con la politica, la musica e le radio libere. Per arrivare a comporre la band che avrebbe accompagnato gli attori, nel 2015 Eugenio Finardi osservò, studio, provò e alla fine scelte alcuni giovani talenti: tra questi Mandelli. “Lavorare con questi ragazzi è un’esperienza straordinaria! – aveva commentato Finardi dopo le selezioni – Sono un vero generatore di energia, determinazione ed entusiasmo. Quelli che dicono che i ragazzi d’oggi non hanno volontà dovrebbe vedere la serietà e la positività con cui questi ragazzi affrontano lunghissime giornate di fatica e concentrazione! Grazie di tutto quel che mi date”.
Il musical Musica Ribelle è presentato in questo video (cllica qui)
Come è andata a Pontedera, Andrea? “Le date che abbiamo fatto hanno avuto un riscontro molto positivo. Da parte mia le soddisfazioni sono tante, a partire dal vedere realizzarsi un’idea complessa, un passo alla volta, fino al debutto.Partecipare alo spettacolo, e non solo accompagnarlo come musicist,a è il vero privilegio: mi piace pensare che il mio contributo sonoro/fisico possa rappresentare un tassello dell’esibizione, che unito all’espressione di altri e al lavoro di tutti contribuisce a dare forma alla scena. Lo spettacolo mi piace molto, i pezzi sono tutti riarrangiati in modo molto particolare da arrangiatori professionisti, in uno stile molto moderno e allo stesso tempo con un piede negli anni ’70“.
In tre ore di spettacolo vanno “in onda” i pezzi storici di Finardi, ma non solo.
“Oltre ai grandi Classici di Eugenio Finardi, che ovviamente è molto emozionante suonare, la mia preferita è “Come in uno Specchio”: la parte di basso è davvero geniale e suonarla è un godimento unico… sarò di parte?”.
Di fatto sei protagonista di una pagina di storia della musica che fa emozionare diverse generazioni da 40 anni.
“È impagabile trovarsi in una situazione che senti fisicamente tua: spesso pensavo “sono dove voglio essere”. È un’esperienza professionale a tutto tondo e mi sento veramente onorato quando penso che sotto la voce “Bassista” c’è il mio nome, quindi il mio suono“.
Mentre lo spettacolo teatrale procede con le sue gambe, Finardi è impegnato con il suo tour musicale e tu con i tuoi progetti.
“La nuova stagione teatrale sicuramente riserverà belle esperienze. Ora proseguono i miei studi al CPM (Centro Professione Musica) a Milano. Sto lavorando al mio progetto ULULA&LaForesta. Siamo entrati in una fase di lavoro molto concreta: stiamo portando a uno step successivo quella che è la nostra identità, il nostro suono… vogliamo dare ancora più profondità al “piccolo mondo nostro” che siamo riusciti a creare attraverso la musica e le parole. Sappiamo che è un lavoro lungo, ma mi è sempre stato insegnato di tirare su le maniche e “non aspettare che viene sera”. Intanto camminiamo, ci guardiamo intorno …nel mentre lavoriamo sulle spalle. La nostra pagina fb è in continuo aggiornamento, chi vuole può scoprirci e seguirci lì“.
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