Concorso per celebrare il santo di Concorezzo

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Concorezzo. Il 18 agosto 2021 ricorrerà il VII centenario della morte di San Rainaldo da Concorezzo, personaggio insigne della storia del nostro antico borgo. In data 11 settembre 2018 la parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, l’Amministrazione Comunale di Concorezzo, la libreria La Ghiringhella e l’Archivio Storico della Città di Concorezzo hanno costituito il "Comitato promotore delle celebrazioni per il VII centenario di San Rainaldo da Concorezzo”

Il Comitato bandisce un concorso pubblico per la realizzazione di un logo distintivo delle celebrazioni del centenario. Dovrà costituire parte integrante del logo la dicitura: “VII centenario di San Rainaldo da Concorezzo”.

http://www.comune.concorezzo.mb.it/Articoli/Home-Page/Notizie/142-6121%5EBANDO-DI-CONCORSO-PER-LA-REALIZZAZIONE-DEL-LOGO-PER-IL-VII-CENTENARIO-DI-SAN-RAINALDO-DA-CONCOREZZO.asp

Nato intorno al 1250, Rainaldo da Concorezzo studia Diritto all’Università di Bologna, 

quindi si trasferisce a Lodi per insegnare. Ordinato sacerdote e magister in legge nel 1289, 

lascia Lodi per entrare nel seguito del cardinale milanese Pietro Peregrosso, vice-

cancelliere della curia Romana. Nel 1293 il Peregrosso intercede affinché Rainaldo sia 

nominato tra i canonici di Laon (Francia) e di San Martino di Bollate.

Nel 1295 Rainaldo passa tra i famigli del cardinale Benedetto Caetani, nipote del papa 

Bonifacio VIII, che nel 1296 lo nomina vescovo di Vicenza.

Nel 1298 il papa, riconosciutene le indubbie qualità e capacità, lo nomina “inviato speciale” 

per promuovere un accordo di pace tra Filippo il Bello, re di Francia, ed Edoardo I, re di 

Inghilterra, in guerra dal 1293. Rainaldo passa 2 anni in Francia per questo ed altri 

importanti incarichi diplomatici.

Nel 1301 diviene vicario di Romagna, una grande e ricca provincia legata direttamente ai 

possedimenti pontifici e nel 1303 è eletto vescovo di Ravenna.

Un ventennio di permanenza nella cattedra di S.Apollinare che resta fondamentale per la 

chiesa ravennate, alla quale Rainaldo ha lasciato istituti, come il Convento dei Parroci 

urbani (tuttora presente e il cui stemma non a caso riporta la figura del santo).

Ormai vecchio e malato, Rainaldo trascorse i suoi ultimi anni di vita nel castello di Argenta, 

da dove proseguì l’opera pastorale, governando la diocesi attraverso procuratori e vicari.

La morte dell’anziano prelato sopraggiunse il 18 agosto 1321. Meno di un mese dopo si 

spegneva a Ravenna il sommo poeta Dante Alighieri (anche se non ci sono prove 

concrete che i due si siano conosciuti e frequentati).

Già nel 1326 il nuovo arcivescovo Aimerico da Chaluz, spinto dalla sincera e profonda 

venerazione del popolo ravennate per la figura di Rainaldo, avvia il processo di 

beatificazione, che si chiude nel 1340. Da allora viene ricordato e venerato come beato e 

santo.