Dogliani in Brianza, un’emozione da raccontare
Concorezzo. Vedere Jean Valenti, leggendario sommelier che serviva la Callas al Savini di Milano, a Concorezzo mentre degusta un Dogliani docg nella sala del Consiglio comunale dà l’idea di una giornata straordinaria. L’iniziativa messa in campo sabato pomeriggio dall’Amministrazione comunale e dall’Associazione italiana sommelier di Monza e Brianza è stato un incanto, una piacevole e inaspettata meraviglia che si leggeva negli occhi delle centinaia di persone (alle 19, un’ora prima della chiusura, erano entrati più di 400 cittadini) che hanno auvoto modo, in una sola occasione, di visitare ancora meglio il Municipio e di conoscere un prodotto d’eccellenza del nostro Nord, un vino straordinario come il Dogliani che ha voluto legare la sua unicità e il suo pregio al nome del territorio che gli dà la vita, piccolo borgo piemontese nella zona meridionale delle Langhe all’interno della provincia di Cuneo.
Dalle 15 alle 20 produttori e sommelier sono stati a disposizione dei visitatori non solo per le degustazioni, ma anche per trasmettere e raccontare l’orgoglio del loro lavoro, fatto di fatica, qualità, di amore per la terra, di rispetto delle tradizioni, di ripudio delle logiche ultra-industriali.
E lo si capisce parlando con Anna Maria Abbona, presidente del Consorizio che, sul piccolo banchetto nella sala consigliare dalle belle travi in legno a vista, oltre a due perle come il Dogliani Docg Maioli e il Dogliani Docg San Bernardo, espone la “sua terra”, così argillosa, così arcigna, così unica. Suo bisnonno faceva il mezzadro, suo nonno realizzò il sogno di impiantare un vitigno di proprietà nel 1936 (questa gentile e intelligente imprenditrice ci ha offerto uve che arrivano da radici quasi secolari!), poi subentrò suo padre, resistendo poi alla tentazione di lasciare i 600 metri di altezza e natura per lavorare nelle fabbriche cittadine. E a fine anni Ottanta toccò a lei, quando il padre era pronto a estirpare alcuni vitigni: lei lasciò il suo lavoro da grafico-pubblicitario, ed eccola qui, a produrre vini strepitosi e a guidare un consorzio che ha sede in un ex convento del XVI secolo.
Nelle tre sale allestite dalle prime ore del mattino, accorrono tanti concorezzesi, moltissimi cittadini da tutta la Brianza (compresi i sindaci di Misinto e Bovisio Masciago), si vedono l’assessore al Territorio Walter Magni (fresco del diploma di sommelier conseguito con Ais), il vicesindaco Mauro Capitanio, che ha patrocinato l’evento, e gli assessori Pierluigi Bormioli e Micaela Zaninelli. Sono visibilmente soddisfatti Fabio Mondini, presidente di Ais Monza e Brianza e Fiorenzo Detti, presidente di Ais Lombardia, mentre alzano un calice di Dogliani docg con Jean Valenti.
E’ lui, cittadino francese e concorezzese d’adozione e di residenza, ad aver fondato a livello nazionale l’Associazione italiana sommelier. Lui arrivato nel 1960 in Italia su invito di Angelo Pozzi, patron del Savini, ha servito vini e conosciuto la stella della Callas nelle serate dopo le esibizioni alla Scala. Il 25 aprile compirà 91 anni, consiglia di bere poco ma sempre vino di altissima qualità, e il suo volto è una geografia di racconti straordinari legati ai suoi incontri con Aristotele Onassis, Ranieri di Monaco, Grace Kelly, Saragat, Segni, Kennedy, Kruscev, Breznev, Harry Fonda, Totò, Vittorio Gassman, Sofia Loren, Vittorio De Sica. Una giornata nata quasi dal caso, l’idea di aprire in modo originale e intelligente il Municipio e la giornata per molti è diventata un’esperienza da raccontare. E, si spera, da ripetere.