Gnocchi di Oreno doc, il brevetto è concorezzese
Oreno. Quando entri nel laboratorio vimercatese, affacciato sul ponte di San Rocco, la differenza – da profano – non la vedi. Sui tavoli e nelle ceste centinaia di patate che sembrerebbero le stesse del supermercato. E poi quell’arte di farne degli occhi che, in tanti, abbiamo avuto la fortuna di vedere in diretta da genitori, nonni e zii. Gnocchi, dunque? Quando, però, parli con Paolo Fumagalli, giovane ristoratore concorezzese (già titolare del Rosmarino di via Dante) che ha avuto l’idea geniale di registrare ufficialmente il marchio “Gnocchi di Oreno”, capisci benissimo dove sta la differenza. La prima, non dovrebbe esserci bisogno di dirlo, è sostanziale: gli gnocchi di Oreno sono fatti solo ed esclusivamente con la celeberrima patata bianca coltivata nel borgo, primo prodotto doc nel suo genere e celebrato anche dal marchio “made in Brianza”. L’altro aspetto fondamentale è il vero chilometro zero che ispira questa iniziativa, fondata saldamente sulla filiera corta. L’idea di Fumagalli (alle spalle esperienze di collaborazione con lo chef pluristellato Carlo Cracco, anche in occasione dell’apertura dell’hotel a cinque stelle della Giambelli a Milano in Porta Nuova) ha, infatti, trovato la collaborazione e l’amicizia di Francesco Beretta, titolare dell’Azienda Agricola Fortuna di Oreno, e in poche ore una semplice chiacchierata è diventata prima progetto e poi prodotto. E ora nel progetto saranno coinvolti diversi coltivatori di patate. La Sagra della Patata sarà naturalmente il contesto ideale per il battesimo degli gnocchi doc, ma le prospettive sono fin da adesso di più ampio respiro. Intanto la notizia ha già oltrepassato i confini brianzoli. In vista di Expo 2015, tra i primi ad inserire nel menù gli Gnocchi di Oreno, ci sarà sicuramente Il Santa, moderno e raffinato bistrò che sorge a Milano ai piedi di Palazzo Lombardia. E le richieste si susseguono.
“La patata di Oreno è un prodotto eccezionale e forse non ancora valorizzato come si dovrebbe – spiega Fumagalli – Le sue caratteristiche la rendono ideale proprio per gli gnocchi, oltre che per preparare impasti e purè. Naturalmente le caratteristiche sono conferite dai terenni e dal livello di umidità: un mix irripetibile altrove. Tutto è disciplinato, compresi i periodi di semina e irrigazione. E’ un prodotto che merita di essere assaggiato in tutte le tavole della Brianza e valorizzato nei ristoranti lombardi e non solo“. Dopo tante parole, è tempo di assaggiare. Assaggiare la terra brianzola, la sua storia, i suoi prodotti. Un piacere e un orgoglio.
Contatti e info: http://www.lapatatabianca.it/
La patata di Oreno
La vocazione colturale del territorio Orenese per la produzione delle patate è ormai secolare. Il particolare tipo di terreno, caratterizzato da un ottimo equilibrio tra i diversi componenti minerali e capace di trattenere l’umidità evitando il ristagno dell’acqua, conferisce al tubero un sapore particolare, ricco e intenso. La patata coltivata ad Oreno è rigorosamente a pasta bianca, ideale in cucina per ottenere impasti e per preparare piatti a base di gnocchi, crocchette e purè, o per fritture leggere. La Camera di Commercio di Monza e Brianza, in collaborazione con Coldiretti Milano e Lodi e il Comune di Vimercate, promuove questo prodotto agricolo attraverso il marchio “Made in Brianza” che ne riconosce le caratteristiche qualitative ed il rispetto del disciplinare di produzione nell’ambito di una filiera produttiva corta, controllata e rintracciata. (fonte Camera di Commercio di Monza e Brianza)
LA SCHEDA
Le caratteristiche della patata di Oreno. C’è un disciplinare che la individua:
– è una patata a pasta bianca, farinosa, dal sapore particolarmente ricco e intenso, ideale per gli
gnocchi in quanto è particolarmente indicata per gli impasti perché la consistenza consente di
amalgamare bene gli ingredienti;
− prezzo: 0,50/ 0,75 € al Kg;
− il quantitativo di produzione annua, stimato per il 2008, è di circa 2.000 quintali, frutto di una
produzione aziendale e locale, ben differente dalle produzioni industriali più pianificate. L’ambito locale, che prevede anche una commercializzazione diretta da parte dei piccoli produttori, è una
garanzia di genuinità del prodotto;
− la patata di Oreno si rifà a quanto prevedono i dettami dell’agricoltura integrata: i trattamenti
sono molto limitati e i coltivatori cercano di utilizzarne il minor numero possibile ricorrendo, solo
in via eccezionale a prodotti a basso impatto;
− territorialità di coltivazione: Oreno e il Vimercatese in terreni dal medio impasto, tendenti al
sabbioso;
− la patata di Oreno si semina a fine marzo – inizio aprile e si raccoglie a settembre (fonte Camera di Commercio di Monza e Brianza).
Leggi anche la scheda di Regione Lombardia sulla patata di Oreno