Quei sette monzesi fucilati da Bava Beccaris

beccaris_bava.jpgMonza. La coiddetta rivolta del pane fu una imponente manifestazione contro il governo, che si svolse tra il 6 e il 9 maggio del 1898. Gli scontri avvennero a seguito di manifestazioni da parte di lavoratori che scesero in strada contro la polizia e i militari per protestare contro le condizioni di lavoro e l'aumento del prezzo del pane dei mesi precedenti, come avvenne anche in altre città italiane nello stesso periodo. Le notizie da Milano portarono il governo a dichiarare lo stato d'assedio con il passaggio di poteri al generale Fiorenzo Bava Beccaris. Egli agì duramente fin dall'inizio per soffocare ogni possibile forma di protesta; l'utilizzo indiscriminato delle armi da fuoco e, in particolare, di cannoni all'interno della città portarono il risultato desiderato, ma anche numerose vittime, spesso semplici astanti. I «cannoni di Bava Beccaris» passarono alla storia come simbolo di un'insensata e sanguinosa repressione. Gli avvenimenti furono considerati parte della reazione conservatrice alla svolta politica in atto all'epoca in Italia, «un colpo di coda, l'ultimo sussulto degli ambienti retrivi di Corte, della destra liberale incline al "principato costituzionale" alla prussiana, dei fautori della interpretazione restrittiva dello Statuto albertino».

Tra le vittime anche 7 cittadini monzesi, che morirono per fucilazione. Tra loro c'era un ragazzo di soli 14 anni. Anche quest'anno i giovani della Lega di Monza, nel rispetto del distanziamento sociale, hanno deposto dei fiori in piazza San Paolo in memoria dei sette cittadini di Monza fucilati il 7 maggio del 1898 dall'esercito sabaudo al comando del generale Fiorenzo Bava Beccaris.  "Quest'anno era in programma la posa della targa e una cerimonia ufficiale di commemorazione, come chiediamo da anni e come da mozione approvata in Aula consiliare" afferma Laura Capra consigliere comunale di Monza. "L'attuale situazione emergenziale ha purtroppo causato il rinvio di tale commemorazione. Rimango fiduciosa che non appena sarà terminata l'emergenza potrà finalmente essere apposta la targa commemorativa. Abbiamo voluto comunque rendere omaggio alle vittime, la cui unica colpa fu quella di protestare per l'aumento delle tasse sul grano" 

Presente anche il consigliere regionale Alessandro Corbetta

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