Sequestrano una capra a Monza per salvarla dai maltrattamenti
Monza. Era immobile in un campo, tanto denutrita da non riuscire a sollevarsi sulle zampe. Abbandonata al suo destino ad appena due minuti di auto dal centro della civilissima Monza. Un pastore della Cascinazza è stato segnalato per maltrattamenti e l’animale gli è stato sequestrato per affidarlo alle cure dell’Enpa. Si tratterebbe, tra l’altro, dell’ennesima contestazione per maltrattamento di animali alla stessa persona.
Tutto è successo giovedì pomeriggio, 13 marzo, quando due volontarie Enpa che si trovavano alla Cascinazza per la sterilizzazione delle colonie feline hanno notato l’animale accasciato a terra con tremende difficoltà respiratorie e in gravissimo stato di denutrizione. Così, hanno contattato il gruppo anti maltrattamento, giunto sul posto in pochi minuti insieme alla pattuglia operativa della Polizia locale e ai veterinari della Asl provinciale. In seguito alla visita, l’animale è stato posto sotto sequestro giudiziario per violazione dell’articolo 544 ter del Codice penale. La capra, che dalla giovane dentizione dovebbe avere circa due anni, era affetta da mastite grave, febbre alta, bronchite e si trovava in stato di grave denutrizione. Il pastore ha dichiarato di essersi occupato personalmente delle cure somministrando via flebo un medicinale che, però, non esiste in formato iniettabile.
La capra, che si stimava non avrebbe passato la notte, si sta piano piano riprendendo anche se non è ancora fuori pericolo di vita.
Enpa – recita un comunicato dell’ente – desidera ringraziare di cuore le forze dell’ordine e i veterinari della Asl, che si rendono sempre disponibili ad intervenire prontamente in questi casi. Ma si domanda come sia possibile che le leggi permettano che a un personaggio con a carico un tal numero di denunce per maltrattamento sia concesso detenere ancora degli animali. Ricordiamo il cane morto disidratato legato ad una catena sotto al sole a picco di appena due estati fa.