Sei di Concorezzo se…, il 20 luglio è ufficialmente nella storia

Concorezzo. Scendono le lacrime, l’aria profuma di successo, scorre l’adrenalina. Il 20 luglio 2013 è una data già scritta nella storia. Quella sera (potrà dire con maggior orgoglio chi era presente) almeno duemila concorezzesi si riversarono nel parco di Villa Zoja spinti da una sorta di incantesimo: la voglia di dimostrare tutto l’orgoglio per l’appartenenza ad una comunità meravigliosa. Unica.
Una scintilla arrivata quasi per caso, dall’idea di Simone Visentin di creare un gruppo facebook chiamato “Sei di Concorezzo se…”. Per 36 giorni quel “Se…” è stato riempito di ricordi, foto, emozioni, curiosità, passione, orgoglio, valori. Fino a sabato sera: il 20 luglio. Dalle 18 fin oltre la una di notte, Villa Zoja ha dimostrato come, oltre alla virtualità del social network, Concorezzo sia un paese vivo, intelligente, appassionato, unito.
Famiglie, coppie, compagnie di amici, tutti hanno voluto essere presenti in Villa Zoja per un solo atto d’amore: “Io sono di Concorezzo”.
Le magliette (il cui ricavato finirà in beneficenza) sono andate a ruba. In poche ore si sono volalitilizzate 800 salamelle, con la gente pazientemente in coda nell’area ristoro gestita dagli alpini. Fino alla una di notte dagli spillatori del bar è scesa una sola birra: “Eretica”, naturalmente made in Concorezzo (https://www.concorezzo.org/cultura/fare-birra-in-brianza-una-eresia-di-successo-1054.html).
Sul palco immerso nel verde si sono succeduti artisti che, colpevolmente, non erano mai stati troppo considerati (nemo profeta in patria…) e che invece hanno emozionato, fatto ballare, incantato. Alberto Villa ha saputo trascinare a inizio festa anche i più piccoli, Andrea Unplugged Duo hanno coronato la festa con un “Alleluja” da brividi, The Sitting Band hanno proposto cover appassionanti, WildKing hanno iniettato energia, The Prosec Mackenzie hanno dato un saggio di adrenalina pura. Sul palco, con sincera empatia, ha voluto esserci anche lui, Gatto Panceri, per una sera Gigi Panceri, come quando giocava a calcio nei giardinetti concorezzesi e insegnava musica alle medie. E’ stato al gioco, il Gatto, piegando le sue canzoni alla serata tutta concorezzese e intonando persino la canzone dell’orgoglio cittadino (“Lassa pur che ‘l mund el disa”, ispirata al capolavoro di Giovanni Danzi).
Una serata che ha mobilitato il Casc, con una bella mostra sportiva, la Protezione civile, i commercianti (con un immenso gazebo), la Pro loco, gli alpini. L’Amministrazione comunale, che ha concesso il patrocinio all’evento, è salita sul palco col vicesindaco Mauro Capitanio, che ha premiato le colonne dell’iniziativa, Simone Visentin e Carlo Rurale. Vicesindaco, inutile dirlo, che indossava la maglietta d’ordinanza della serata.
E mentre la musica riempiva l’atmosfera surreale di Villa Zoja, sul maxi-schermo scorrevano volti e scorci di paese più o meno noti, quelle foto che per giorni hanno incollato al computer migliaia di concorezzesi, avidi di passato e di presente. Una serata meravigliosa, studiata in ogni dettaglio: il collegamento skype con i concittadini di Ibiza, il siparietto con “il Conte”, la consegna dei portachiavi al mitico Adriano. E mentre la notte calava sul parco, Visentin vestiva i panni del dj Vise, per regalare musica anni Ottanta e Novanta a quanti non ne volevano sapere di lasciare Villa Zoja, di rinunciare alla magia del 20 luglio.
Questo è un primo resoconto Lunedì concorezzo.org riserverà una ulteriore sorpresa. Questa sera non può essere dimenticata troppo in fretta.