Droga a scuola e in classe, lettera di un genitore stupefatto

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Egregio direttore,

sono un genitore di una studentessa dell'Omnicomprensivo di Vimercate, esattamente dell'Istituto Floriani, uno degli Istituti di via Adda spesso e anche di recente portato agli onori della cronaca per l'arresto di giovanissimi spacciatori o per i blitz dei Carabinieri con i cani antidroga. Devo complimentarmi con la Direzione scolastica per aver organizzato un incontro in auditorium invitando anche alunni delle scuole del circondario ove è stato proiettato un lungometraggio in cui un ex tossicomane racconta in prima persona la sua vita, la sua storia, quello che ha passato e quello che sta vivendo ancora  dopo venticinque anni dall'uscita dal "tunnel". 

Mia figlia e le amiche (che ero andato a prendere in macchina per riportale a casa) erano stupefatte (questo era anche il titolo del filmato) e toccate nell'intimo non solo per aver vissuto la storia di quest'uomo e delle sue traversie con un racconto diretto, dal vivo, vedendo quali sono le conseguenze e non per sentito dire ma anche per il dolore descritto da questa persona, per la perdita via via dei vari amici.

Per un adolescente che spesso arriva a mettere gli amici anche prima della famiglia in questa fascia d'età vuol dire toccarlo ancora di più.

Ottima proposta, quindi, da parte della Direzione didattica che ha dimostrato, a mio parere, di non subire passivamente quanto accade intorno ma anche di proporsi in maniera intelligente  e centrando l'obbiettivo. E' la prima volta che sento dei giovani raccontare con eccitazione ed interesse di una mattinata di scuola, ecco il perché del mio ringraziamento.

P.B. (Concorezzo)