Bocchetti porta a Bologna un Monza alle prese con troppi infortuni

Battendo lunedì scorso la Fiorentina all’U-Power Stadium il Monza ha evitato di finire in coma irreversibile, ma adesso lo aspetta un trittico di partite (contro il Bologna e il Genoa in trasferta e poi l’Hellas Verona in casa) dalle quali dovrà portare a casa almeno 4/5 punti per continuare a coltivare speranze di permanenza in Serie A. Proprio per questo l’allenatore Salvatore Bocchetti si è affrettato dall’altroieri a gettare acqua sul fuoco degli entusiasmi, consapevole che per raggiungere l’obiettivo della rimonta dall’ultimo posto in solitudine è stato posto solo il primo mattone. “Noi dobbiamo giocare al massimo delle nostre forze tutte la partite, qualunque sia l’avversario – ha esordito nella conferenza stampa introduttiva alla trasferta allo Stadio Renato Dall’Ara (calcio d’inizio dopodomani alle ore 15) – Lunedì i ragazzi hanno disputato una grande gara, però bisogna continuare su questa strada. Alla ripresa degli allenamenti gliel’ho detto: ‘Abbiamo vinto, bravi, ma ora mettetevi sotto a lavorare perché siamo ancora ultimi’. La vittoria di lunedì, oltre a portare 3 punti, deve essere una fonte di grande energia perché la strada che porta alla salvezza è lunghissima. Bisogna dare continuità ai risultati per fare il salto di qualità. Il Bologna è una squadra forte, che disputa la Champions League e quindi ha più di 20 giocatori di altissimo livello. Inoltre giocherà in casa, quindi avrà il pubblico dalla sua parte. Ma noi dovremo fare punti, perché ne abbiamo bisogno. È una squadra che pressa molto alta, pertanto il nostro giro di palla dovrà essere più veloce per avere più soluzioni. Dovremo essere concentrati, cattivi, non concedere loro spazi. Sarà importante non subire gol perché nella peggiore delle ipotesi si porterà a casa un pareggio. Ci mancheranno lo squalificato Pedro Pereira e gli infortunati Cragno, Gagliardini, Pessina, Caldirola, Mota, Birindelli e forse Pablo Marì, le cui condizioni saranno valutate domani. Quest’ultimo è una persona di alto livello umano: ne abbiamo bisogno anche fuori dal campo. Devo ammettere che da allenatore non ho mai visto così tanti infortuni come qui a Monza. Si tratta di giocatori importantissimi per una squadra che lotta per salvarsi. Nonostante ciò, chi è stato chiamato in causa lunedì ha fornito una grandissima prova di cattiveria e di maturità. Cosa mi ha detto Adriano Galliani dopo la mia prima vittoria? Mi ha regalato una cravatta come sua abitudine”.