Il Monza batte la Juventus con un gol del “vichingo”
MONZA-JUVENTUS 1-0
Davide contro Golia 2022 nel calcio: il Monza ha battuto la Juventus in una partita di campionato. Chi l’avrebbe mai pensato fino a qualche mese fa? Chi ci avrebbe scommesso nelle scorse settimane? Nessuno. Nemmeno il sempre ottimista “patron” Silvio Berlusconi, che oggi non era presente all’U-Power Stadium probabilmente deluso per il misero punto conquistato dalla sua compagine nelle prime 6 giornate e probabilmente convinto che i biancorossi del neoallenatore Raffaele Palladino, subentrato in settimana a Giovanni Stroppa, avrebbero perso contro la squadra più titolata d’Italia. Invece il pronostico è stato ribaltato, innanzitutto per demerito della Vecchia Signora, che oggi è stata decrepita. I bianconeri allenati da Massimiliano Allegri (ma in panchina c’era il vice Marco Landucci per squalifica) hanno mostrato grossi limiti tecnici, tattici e caratteriali. A loro scusante le tante assenze in organico per infortuni e squalifiche… e per “turnover”, come quella di Bonucci, tenuto a riposo a favore di Gatti ritenendo la formazione brianzola abbastanza debole per fare a meno di lui. Il Monza ha però vinto grazie anche al lavoro di Palladino perché forse mai si era vista così la mano di un tecnico già alla prima partita: l’ex tecnico della Primavera ha cambiato sistema di gioco (dal 3-5-2 al 3-4-2-1), ha preferito Ciurria a Birindelli sulla fascia destra, ma soprattutto ha fatto giocare la squadra con un ritmo più sostenuto e con maggiori verticalizzazioni alla ricerca di spazi che il “tiki-taka” a 2 all’ora di Stroppa mai sarebbe riuscito a procurarsi.
Davanti a 13mila spettatori, di cui a occhio e croce quasi la metà di fede bianconera, è andato in scena uno spettacolo che ha emozionato i tifosi biancorossi e molto deluso quelli ospiti, che alla fine hanno contestato la squadra. In Curva Davide Pieri è stato invece esposto uno striscione di ringraziamento verso Stroppa e sprone verso i giocatori: “29 maggio per sempre… Grazie Giovanni… E adesso vediamo chi è da Serie A”.
La prima occasione è del Monza: al 3’ Rovella ci prova da fuori e la palla esce di un metro. La Juventus si fa viva al 14’ con Vlahovic che spara alto da posizione defilata. Al 18’ Ciurria calcia al volo su cross dal fondo di Mota e manda di poco fuori. Anche al 31’ Ciurria prova il sinistro però manda alto. L’equilibrio nel gioco prosegue fino al 40’ quando Di Maria viene espulso dall’arbitro Maresca per un fallo di reazione su Izzo commesso a centrocampo.
La superiorità numerica fa aumentare le occasioni da parte biancorossa. La ripresa si apre con un destro esplosivo di Caprari che passa altissimo. 2’ dopo Ciurria crossa dalla destra ma Mota sul primo palo non riesce a coordinarsi bene e sbuccia il pallone. Al 9’ Palladino effettua un triplo cambio: escono Marlon, Sensi e Mota ed entrano Caldirola (che in difesa si posiziona a sinistra spostando a destra Izzo), Barberis e Gytkjaer. Il “vichingo” dopo 3’ già “sente” il pallone di testa mandando a lato. Al 19’ e al 21’ Perin deve bloccare rispettivamente un destro dal limite di Carlos Augusto e un rasoterra di Gytkjaer. Al 23’ è il Monza a rischiare grosso: Pablo Mari chiude però in scivolata un contropiede “3 contro 2” juventino. Colpani rileva un deludente Caprari e poco dopo Rovella dal limite spedisce fuori di poco. Al 27’ Paredes batte un calcio di punizione per Danilo che di schiena manda alto di poco. Al 29’ la seconda svolta della gara: Ciurria crossa dalla destra per Gytkjaer che allunga la zampa e insacca. Il mezzo U-Power Stadium biancorosso esplode per il gol del “vichingo” che nelle ultime settimane avrebbe forse meritato più spazio. La reazione della Juventus è più nervosa che concreta: solo al 37’ c’è un cross dal fondo di Mc Kennie che Kean di testa manda tra le braccia d Di Gregorio fermo sulla linea di porta. Palladino sostituisce Carlos Augusto con Birindelli e dopo 7’ e mezzo di recupero il mezzo stadio biancorosso può esplodere di gioia di nuovo. Il sogno è diventato realtà: il piccolo Monza ha battuto la grande Juventus.
In sala stampa Palladino è stato accolto dagli applausi: “Scusate se non ho voce ma l’ho persa in campo. È una giornata incredibile, pazzesca, è un sogno che si realizza. Non mi aspettavo la vittoria, ma mi aspettavo che i ragazzi mettessero in campo il cuore e l’hanno fatto. L’avevo percepito in settimana dalle loro facce. Io non ho fatto nulla perché in 5 giorni si fa poco. È tutto merito dei ragazzi. Il Monza ha vinto la partita in settimana. Aldilà dei discorsi dei moduli, ho cercato solo di trovare la chiave giusta per dare un po’ di entusiasmo. Ho fatto capire ai ragazzi che erano forti e che dovevano giocare con più coraggio e cuore. Chiunque oggi avessi messo in campo avrebbe dato l’anima. Sono ‘superfelice’ per loro e per Berlusconi e l’amministratore delegato Adriano Galliani. Prima della partita ho riunito tutti negli spogliatoi, anche i dirigenti. Ho detto ai ragazzi che se vincevano avrebbero avuto un giorno libero in più e avrei pagato la cena a tutta la squadra. Oggi me la sono goduta… Izzo? Lo conosco bene perché ha giocato assieme a me a Genova. Ha fatto una grande partita come tutti. Ciurria? Sapevo che ha gamba ed è intelligente. Ma fino all’ultimo ero indeciso se far giocare lui o Birindelli o Molina a dimostrazione di come mi stiano mettendo in difficoltà nelle scelte. I centrali di centrocampo? Lì c’era bisogno di dinamismo e oggi sono stati esemplari. Gytkjaer? Anche in questo caso ero in dubbio se far iniziare lui o Mota: entrambi hanno fatto una grande partita. Caprari? È uscito perché stanco: gli manca un po’ il ritmo gara. La Juventus? Abbiamo cercato di pressarla alta per non farla arrivare al tiro. Oggi era una squadra molto rimaneggiata e psicologicamente non è in un ottimo momento. La sosta del campionato? È molto vantaggiosa perché oggi c’è stato un notevole dispendio energetico e mentale. E ci dà tempo per lavorare. Perché adesso non dobbiamo peccare di presunzione. Ci vuole equilibrio. Bisogna lavorare”.
Landucci è stato di poche parole: “Non c’è da parlare, c’è da fare. Se non si vincono le partite bisogna stare zitti. Oggi potevamo fare meglio: siamo giustamente criticati. Ora dobbiamo unirci ancor di più e ripartire tutti assieme. Non ci arrediamo. L’espulsione di Di Maria? Izzo sulle provocazioni è un fuoriclasse. Ha sempre fatto cosi”.