Nesta all’ultimo appello contro l’Udinese
Per Alessandro Nesta sarà molto probabilmente l’ultimo appello per rimanere sulla panchina del Monza: domani contro l’Udinese all’U-Power Stadium (calcio d’inizio alle ore 20.45) la squadra da lui allenata dovrà necessariamente vincere per alimentare l’obiettivo della salvezza in questo finora tribolato terza campionato di Serie A della sua storia. I biancorossi sono penultimi, non vincono da 6 partite e in casa in campionato addirittura dallo scorso 16 marzo (Monza-Cagliari 1-0). Anche l’Udinese sta attraversando un periodo di crisi dato che non vince da 5 gare. Tra l’altro i brianzoli non battono i friulani in casa in incontri ufficiali da 46 anni. Nella consueta conferenza stampa della vigilia Nesta ha fatto il punto della situazione: “Nella partita di Coppa Italia giocata martedì scorso avevo bisogno di dare minutaggio a diversi giocatori. Abbiamo perso 4-0 e non è che eravamo contenti di essere stati eliminati perché è un risultato che fa male. Va detto che pensavamo che il Bologna facesse più ‘turnover’. In campionato quello che ci manca è che siano di più i giocatori determinanti. Sembra una cosa da poco ma invece è un grande problema. La situazione non è facilissima ma io non cerco alibi e non li do alla squadra. È giunto il momento di dare quella scossa che sono convinto porterebbe a una serie di risultati positivi perché mi è già successo. Dobbiamo capire quando l’avversario è in difficoltà e dargli addosso. In difesa siamo solidi; dove dobbiamo migliorare è negli ultimi metri: dobbiamo tirare di più. L’Udinese è una squadra forte, fisica, tosta, molto pericolosa. Contro i friulani non avremo a disposizione Cragno, Gagliardini, Pessina e forse Vignato, che fisicamente sta così così. Birindelli? Lui ormai è al 100%. Ciurria? Dopo il match di Bologna non ha avuto dolore e questa è già una buona notizia. Gli ho detto di riguardarsi Lazio-Monza di un anno fa: lui e Colpani erano stati devastanti. Se torna a quei livelli diventa un’arma impressionante per noi. Mota? È partito benissimo, ma deve trovare la continuità. Sensi? È un play-maker e dunque si può pensare di farlo giocare non solo come centrocampista ma anche come trequartista. L’esperimento di Bologna della doppia punta? Vedremo in futuro se sarà una soluzione ripetibile. La sorpresa degli ultras che sono venuti a incitarci ieri all’allenamento? I nostri tifosi sono bravissimi: hanno incoraggiato la squadra e la cosa ci ha fatto piacere. Abbiamo avuto un inizio di campionato così così: eravamo un po’ spaventati perché la squadra non ingranava. Abbiamo anche litigato ma poi abbiamo fatto pace. L’immagine più bella che mi porto dentro è quella dei ragazzi che anche quando si perde restano a parlare di cosa non ha funzionato e qualcuno ogni tanto ti racconta qualche sua fragilità. Il mercato invernale? Abbiamo dovuto registrare infortuni lunghi e dunque a gennaio dovremo far qualcosa. Io ho dato le mie indicazioni ai dirigenti. Intanto Petagna ha fatto un grande gesto spalmandosi l’ingaggio di un anno e mezzo in due anni e mezzo. Riguardo ai tanti giocatori con il contratto in scadenza a fine stagione, il loro futuro dipenderà da quello che faranno vedere in campo”. A proposito di rosa, nei giorni scorsi Colombo e Martins sono stati promossi dalla Primavera alla prima squadra: il primo ha anche prolungato il contratto fino al 2027.