Nesta chiede alla squadra una vittoria in casa per lui

Monza-Empoli di domani all’U-Power Stadium (calcio d’inizio alle ore 20.45) sarà l’ultima partita in casa della squadra brianzola in Serie A, ormai matematicamente retrocessa dopo 3 anni trascorsi nell’olimpo del calcio italiano. Per l’allenatore Alessandro Nesta sarà anche l’ultima occasione di ottenere almeno una vittoria davanti ai propri tifosi, dato che l’unico successo interno del campionato 2024/25, contro la Fiorentina, è stato ottenuto con in panchina Salvatore Bocchetti, successivamente esonerato per far tornare il tecnico romano. Proprio fare questo “regalo” all’allenatore potrebbe essere lo stimolo per i giocatori biancorossi per dare il massimo anche nell’ormai inutile sfida di domani, contro un Empoli che al contrario è in piena lotta per la salvezza. “Ci terrei a vincerne almeno una davanti al pubblico di casa, sarei molto contento – ha confermato Nesta nella consueta conferenza stampa della vigilia – Domenica scorsa a Udine abbiamo vinto disputando una partita normale. Ma l’Empoli, a differenza dell’Udinese, è motivatissimo perché è ancora in lotta per la salvezza. Noi dovremmo avere l’ambizione di vincere anche se ormai siamo retrocessi. Rispetto alla gara di andata siamo una squadra totalmente diversa, sia come giocatori che mentalmente. Per quanto riguarda le assenze, abbiamo recuperato Mota e Caldirola, quest’ultimo a mezzo servizio, ma tra gli infortunati Forson si è aggiunto a Pessina, Izzo, Gagliardini, Ganvoula e D’Ambrosio; inoltre non ci sarà Pedro Pereira per squalifica. Cosa penso della piazza di Monza? Che è paziente… Da altre parti avremmo visto fiamme nel parcheggio… Qui ho trovato gente super: è una piazza che consiglierei ad altri allenatori per le persone, il Centro sportivo Monzello, la vicinanza con Milano e i principali aeroporti. Riguardo ai tifosi, però, devono sapere che a essere delusi non sono solo loro, ma anche noi, io in particolare perché non mi aspettavo di arrivare ultimo. Purtroppo non siamo riusciti a dare tutto quello che avevamo da dare. In alcune partite abbiamo avuto l’occasione di dare qualcosa in più. Se il Monza potrà tornare subito in Serie A come il Sassuolo? Al Sassuolo dopo la retrocessione sono rimasti quasi tutti, mentre qui c’è almeno mezza squadra che non rimarrà… Perché non sono andato alla festa per i 25 anni dall’ultimo scudetto della Lazio? Perché avevo da dirigere l’allenamento qui a Monza. Mi sarebbe piaciuto andare ma avevo da lavorare. Cosa ricordo di quel giorno di 25 anni fa? Che da noi a Roma c’erano 32 gradi, mentre a Perugia dove giocava la nostra rivale Juventus diluviava: era un segno divino… Vincere uno scudetto a Roma è una cosa particolare non solo perché rara: a Milano nei giorni successivi alla vittoria di una Champions League i tifosi già reclamavano la vittoria anche della Coppa Italia!”.