Nesta torna a Roma da avversario dei giallorossi

La Roma che non perde da 9 gare è la prossima avversaria di un Monza che sta per rassegnarsi alla retrocessione in Serie B. La partita di dopodomani (calcio d’inizio alle ore 20.45) allo Stadio Olimpico rischia di mostrare una squadra biancorossa allo sbando, seguendo il classico copione della vittima sacrificale di turno alle ambizioni europee del gruppo giallorosso rigenerato da Claudio Ranieri, l’allenatore dei miracoli. Le possibilità di assistere al replay del 5-1 patito nello stesso impianto ad opera della Lazio solo due settimane fa sono elevate, anche perché alla squadra guidata da Alessandro Nesta mancheranno ancora molti giocatori: Izzo per squalifica e Gagliardini, Pessina, Caldirola, Birindelli, Akpa-Akpro e Sensi per infortunio; ma ci sono altri tre elementi a rischio di non essere convocati per acciacchi vari. “In settimana abbiamo recuperato solo Lekovic – ha spiegato il tecnico biancorosso nella consueta conferenza stampa che precede la partita di campionato – Avevamo recuperato anche Birindelli ma ieri in uno scontro di gioco in allenamento si è procurato un brutto taglio alla nuca e dunque non sarà convocato. Inoltre Caprari, Castrovilli e D’Ambrosio sono in dubbio e verranno valutati durante la rifinitura. Sono assenze pesanti: Pessina, ad esempio, in campo è uno che può accendere i compagni. Ci sono giocatori che sono leader a livello tecnico e giocatori che sono leader dal punto di vista motivazionale, cioè che ‘tengono su la baracca’. Gente come Pessina e Gagliardini eccelle in quest’ultimo aspetto perché sono giocatori abituati alla pressione. In base alla mia esperienza le squadre forti sono quelle che sanno gestire l’ondata negativa, che prima o poi arriva per tutte le squadre. A noi è mancato molto questo aspetto della gestione dell’ondata negativa. Anche perché è fondamentale desiderare di rimanere in un posto per poter uscire da una brutta situazione di classifica. Insomma, le motivazioni sono tutto se si vogliono raggiungere gli obiettivi. Evidentemente io a dicembre non sono riuscito a invertire il ‘trend’ negativo, altrimenti non sarei andato a casa. Al mio ritorno abbiamo pareggiato col Lecce in casa: benino, ma per vincere le partite bisogna fare molto di più. Ai giovani di oggi manca un po’ di ambizione. Soprattutto chi ha talento dovrebbe aver voglia di mostrarlo. Invece troppi giovani si accontentano, forse perché nelle famiglie c’è più benessere di una volta. I due giorni di riposo concessi dopo la partita col Lecce anziché uno? Non è che se ti alleni di più vinci di più. Tanti miei giocatori hanno giocato tante partite e avevano bisogno di riposare. E comunque qualche giocatore che è indietro con la condizione martedì ha lavorato. A volte concedere un giorno in più per stare con la famiglia fa più bene che spremere i giocatori in allenamento. Peraltro a Roma non faremo barricate, ma dovremo correre a tappare tutti i buchi, perché se no prima o poi il gol lo prenderemmo. E poi dovremo tirare in porta di più perché se non si tira in porta non si fa gol… Per me che sono cresciuto a Roma sarà una partita speciale per via della rivalità con la Lazio, la squadra del mio cuore e per cui ho giocato. Infatti nei derby facevo schifo perché ‘sentivo’ la partita. Dopodomani sull’altra panchina siederà Ranieri che è una persona corretta, un signore, un onesto anche nei giudizi post partita. Ed è uno che rimarrà nella storia del campionato inglese per un campionato vinto contro tutti i pronostici, un evento che forse non capiterà più. Se Keita Baldè partirà titolare? Deve ancora lavorare un po’ perché non è ancora al massimo della condizione”.