Vero Volley, ora si rischia di non giocare la Coppa Italia

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VERO VOLLEY-VALSA GROUP MODENA 1-3

Una Vero Volley rabberciata non riesce a superare all’Arena di Monza una Valsa Group Modena non trascendentale e vede così allontanarsi la qualificazione alla Coppa Italia. A una giornata dal termine del girone di andata i verdeblù sono noni e solo un successo rotondo in casa della Emma Villas Aubay Siena domenica prossima unito a risultati favorevoli provenienti dagli altri campi schiuderebbe le porte alla seconda competizione nazionale. I 1549 spettatori di oggi hanno comunque assistito a una bella partita, ricca di azioni spettacolari e con i finali di tutti e quattro i set che hanno tenuto il risultato nell’incertezza. La Vero Volley purtroppo si è presentata al via non solo senza il centrale titolare Di Martino, infortunato, ma anche senza lo schiacciatore titolare Maar, indisposto, che si sono aggiunti tra gli indisponibili al palleggiatore titolare Fernando Kreling, già rimpiazzato con l’ingaggio del tedesco Zimmermann. Al centro l’allenatore dei lombardi Massimo Eccheli ha fatto giocare ancora l’ex gialloblù Beretta mentre alla banda si è rivisto il finlandese Marttila. Entrambe le squadre erano reduci da una striscia positiva: quella di casa veniva da 2 vittorie mentre gli ospiti guidati da Andrea Giani da ben 4 successi, ora diventati 5.

Il primo set è rimasto equilibrato fino al 22-22, poi una schiacciata di Davyskiba dalla seconda linea, un muro di Beretta e un errore di Ngapeth hanno consegnato a sorpresa il parziale alla squadra di casa, brava al servizio (4-0 il computo degli ace e al termine del match sarà di 8-1) ed efficace in attacco con Grozer e Davyskiba, marcatori rispettivamente di 6 e 5 punti (alla fine chiuderanno entrambi a quota 16). Sono invece partiti maluccio Marttila e tra i modenesi l'altro ex di giornata Lagumdzija, che hanno terminato il parziale rispettivamente col 20% e il 18% in attacco.

Lagumdzija raddrizza la mira nel secondo set (6 punti) e con Ngapeth (8 punti per un totale a fine match di 16, valsi il premio di MVP) trascina gli emiliani al pareggio approfittando del tracollo in attacco di Grozer e Galassi (rispettivamente 17% e 20%). Da segnalare anche le brutte prestazioni in ricezione in questo parziale di Davyskiba da una parte e di Rossini (ex Acqua Paradiso Monza Brianza) dall'altra, che hanno chiuso rispettivamente col 14% e il 12%. In questa frazione di gioco l'equilibrio si spezza sul 18-18 in seguito a 2 attacchi vincenti di Ngapeth e a un errore di Davyskiba. Il vantaggio di 3 punti viene quindi mantenuto fino alla fine.

Il terzo set vede la riscossa di Grozer (6 punti come Lagumdzija) e di Davyskiba (7 punti), ma la disastrosa percentuale di squadra in ricezione (10%) non aiuta Zimmermann a smistare palloni anche per gli altri, in particolare per i centrali, impegnati quasi solo a muro. La Valsa Group prende 5 punti di vantaggio (6-11), però Grozer, Davyskiba e Galassi trascinano i compagni prima al pareggio (18-18) e poi al sorpasso (20-18). Dopo una battuta sbagliata di Grozer e un muro di Ngapeth si torna in parità (21-21), ma sul 23-23 sono un attacco vincente di Lagumdzija e una schiacciata imprecisa di Davyskiba ad assegnare il parziale agli ospiti.

Nel quarto set crollano i rendimenti in attacco di Davyskiba da una parte e Ngapeth dall’altra (rispettivamente 17% e 8%) e a sorpresa è Marttila a tenere testa a Lagumdzija (5 punti contro i 6 del bosniaco naturalizzato turco). Nonostante il pessimo 12% in ricezione i “canarini”, con Bossi al centro al posto di un opaco Sanguinetti (17% in attacco), volano a +10 in breve tempo (8-18) grazie alla sapiente regia del brasiliano Bruno, che riesce a trasformare palloni brutti in chicche da schiacciare anche per un positivo Stankovic. La Vero Volley sembra lasciarsi andare e invece arriva una ormai inaspettata reazione, grazie alla “verve” di Marttila, che fa risalire i padroni di casa a -3 (19-22). Il time-out chiesto da Giani è efficace e al rientro in campo Lagumdzija ne schiaccia 2 dalla seconda linea. Il subentrato Szwarc prima accorcia e poi manda fuori: finisce 20-25.

 

FOTO ROBERTO DEL BO