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Concorezzo. Una polenta doc brianzola, con un sapore assolutamente eccezionale: quello della solidarietà. Il sindaco Mauro Capitanio ha tenuto a battesimo ieri la prima semina di una pregiata qualità di mais con cui, a settembre, si inizierà la produzione della "Polenta di Concorezzo". Partner e attori dell'iniziativa sono i giovani agricoltori dell'Agricola Melzi che si appoggeranno ad un mulino bermamasco per la futura lavorazione del frumento. L'idea è quella di affidare a qualche associazione del territorio la vendita e distribuzione del prodotto, ricavando anche una piccola somma da devolvere in beneficenza per sostenere le famiglie in difficoltà di Concorezzo.

Il mais è stato seminato nei campi di via Oreno, al confine con Vimercate.

Nelle foto il sindaco Mauro Capitanio con Simone Melzi, uno dei giovani titolari dell'omonima azienda agricola.

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Cronaca

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Concorezzo avrà la sua polenta doc: e sarà solidale

Concorezzo. Una polenta doc brianzola, con un sapore assolutamente eccezionale: quello della solidarietà. Il sindaco Mauro Capitanio ha tenuto a battesimo ieri la prima semina di una pregiata qualità di mais con cui, a settembre, si inizierà la produzione della "Polenta di Concorezzo". Partner e attori dell'iniziativa sono i giovani agricoltori dell'Agricola Melzi che si appoggeranno ad un mulino bermamasco per la futura lavorazione del frumen

volontari.jpgConcorezzo.Servono volontari. E' questo l'appello lanciato dall'assessorato ai Servizi sociali tramite il portale comunale e dall'assessore Marco Melzi che, anche privatamente, ha inviato sms e mail alla ricerca di cittadini che avessero qualche ora di tempo da dedicare alla comunità.

In particolare il mese di agosto rischia di essere critico per il servizio di consegna pasti a domicilio, gestito dall'Associazione Concorezzo Solidale insieme al Comune: un servizio che consente di non lasciare soli, soprattutto d'estate, anziani in difficoltà o persone con disabilità. (per saperne di più contattare l'Ufficio Servizi Socialidi Via S. Marta 18 al n. 039 62800300).

 

 

 

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"Per fortuna possiamo contare su una preziosa rete di volontari "storici" che garantiscono il servizio durante tutto l'anno, ben coordinati dai nostri uffici di via Santa Marta - spiega l'assessore Melzi -Nei mesi di luglio e agosto si possono creare dei "buchi", e ovviamente vanno copertiDa qui l'appello. Per fortuna la risposta dei cittadini e dei volontari non è mancata: ma abbiamo colto l'occasione anche per far conoscere una realtà di volontariato sociale e un servizio davvero preziosi.
Chi volesse aderire è sempre il benvenuto!". 

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Cronaca

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Appello dal Comune: "Non lasciamo i nostri anziani senza pasto"

Concorezzo. Servono volontari. E' questo l'appello lanciato dall'assessorato ai Servizi sociali tramite il portale comunale e dall'assessore Marco Melzi che, anche privatamente, ha inviato sms e mail alla ricerca di cittadini che avessero qualche ora di tempo da dedicare alla comunità. In particolare il mese di agosto rischia di essere critico per il servizio di consegna pasti a domicilio, gestito dall'Associazione Concorezzo Solidale insieme a

falo_melzi.jpgConcorezzo. Sono già al lavoro per il grande falò di Sant'Antonio. I titolari dell'azienda agricola Melzi di via Oreno non hanno perso tempo e, da alcuni giorni, stanno dando forma a quello che ormai è diventato uno degli appuntamenti più suggestivi della Brianza. Un enorme rogo in campagna per ricordare la storica tradizione legata al nostro passato agricolo.

Il 17 gennaio il fuoco viene accompagnato da vin brulè e dalle immancabili frittelle.

In Italia esiste una vera e propria venerazione per Sant’Antonio Abate (da non confondere con Antonio patrono di Padova): Antonio fu un eremita egiziano, vissuto nel IV secolo dopo Cristo, cui si deve l’inizio del cosiddetto “monachesimo cristiano”. Fin da epoca medievale, Sant’Antonio venne invocato in Occidente come patrono dei macellai, dei contadini e degli allevatori e come protettore degli animali domestici; questo, forse, perché dal maiale gli antoniani (i seguaci di Antonio) ricavavano il grasso per preparare emollienti da spalmare sulle piaghe. Antonio, dice la tradizione, era anche un taumaturgo capace di guarire le malattie più tremende. E poi, c’è la credenza popolare che vuole che il Santo aiuti a trovare le cose perdute. Al nord si dice "Sant'Antoni dala barba bianca fam trua quel ca ma manca” e al sud - dove viene spesso chiamato Sant’Antuono, per distinguerlo da Antonio da Padova - "Sant'Antonio di velluto, fammi ritrovare quello che ho perduto”.

Ecco come sono andate le passate edizioni

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Falò di Sant'Antonio, cresce la grande pira

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falo_concorezzo_2.jpegConcorezzo. Il falò di Sant'Antonio è un'antica tradizione lombarda e brianzola. Un rito propiziatorio divenuto negli ultimi anni un momento di ritrovo comunitario per "scaldare l'inverno", riscoprire il contatto con la terra, scoprire che, anche oggi, esiste il lavoro nei campi.  Legata al culto del santo non c'è solo il falò ma anche la benedizione degli animali. La data fatidica è il 17 gennaio e ormai da diversi anni, oltre che in oratorio, il falò più spettacolare viene acceso in via Oreno, dai ragazzi titolari dell'azienda agricola Melzi.

Quest'anno, in tempi di Covid, niente raduno attorno alla pira, ma solo una diretta Facebook dell'evento. A scaldare l'attesa di hanno pensato alcuni giovani concorezzesi che, sui social media, hanno bollato la tradizione come "bigotta", ma soprattutto invitato a non rispettarla per non inquinare l'ambiente. Lo scorso anno molti falò in Brianza erano stati annullati per la concomitanza dell'allarme legato al superamento delle soglie delle polveri sottili. Quest'anno, con meno auto in circolazione, l'allarma PM10 non è ancora scattato. Il falò, come ricorda sempre Legambiente, contribuirebbe comunque a inquinare l'aria dal momento che, in molte occasioni, vengono bruciati materiali vari e verniciati (non è il caso di Concorezzo). La maggior parte dei cittadini presenti sui social ha dimostrato con un like di sostenere, comunque, la tradizione. E anche questa redazione propone un baratto: il 17 gennaio rinunciamo a muoverci in auto, ma rispettiamo la tradizione.

La Legge regionale

Non è vero che la legge regionale 31 del 2008 vieta i falò. La normativa regionale impone delle linee guida, ma prevede anche delle apposite deroghe. Senza mai dimenticare il buonsenso.

Al di fuori dei casi in cui trovano applicazione l'articolo 10, comma 5, della legge 353/2000 e il comma 4 del presente articolo, al fine di consentire il reimpiego di materiali come sostanze concimanti e ammendanti, contenere il rischio d’incendio e la diffusione delle specie infestanti, la combustione in loco dei residui vegetali agricoli e forestali è consentita - recita la legge - in cumuli di quantità non superiore a tre metri steri per ettaro al giorno in tutti i periodi dell’anno, nei territori la cui quota altimetrica risulti uguale o superiore a trecento metri e a duecento metri sul livello del mare per i territori dei comuni appartenenti alle comunità montane; i sindaci individuano con proprio atto le zone di competenza situate al di sopra della suddetta quota, ai fini dell’applicazione del presente comma; è facoltà dei sindaci sospendere, differire o vietare la combustione dei residui vegetali agricoli e forestali per evitare impatti diretti dei fumi sulle abitazioni o per ragioni di pubblica sicurezza. E’ comunque vietato accendere all’aperto fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiore a cento metri, fatte salve le deroghe previste nel regolamento di cui all’articolo 50, comma 4.(160)

LE PASSATE EDIZIONI

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Falò sì, falò no: dopo la neve, polemica sul fuoco

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melzi_falo.jpgConcorezzo. Ormai è una tradizione quasi irrinunciabile. E ogni anno sempre più gente si avvicina a questo caloroso spettacolo. Sabato 21 gennaio, alle 20,30, i responsabili dell'Azienda Agricola Melziaccenderanno la grande pira che, già in questi giorni, si può vedere percorrendo via Oreno. Nel solco della storia, il falò verrà acceso in mezzo ai campi e a ridosso di un'azienda famigliare che, con orgoglio e successo, porta avanti il lavoro contadino. Ai presenti verranno offerti vino e frittelle (finché ghe n'è), mentre i più piccoli potranno fare un giro in trattore. Ma le sorprese non finiscono qui...

Ecco il racconto delle edizioni precedenti

Il falò contadino incanta e riscalda: che magia!

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In via Oreno la magica tradizione del falò contadino

Concorezzo. Ormai è una tradizione quasi irrinunciabile. E ogni anno sempre più gente si avvicina a questo caloroso spettacolo. Sabato 21 gennaio, alle 20,30, i responsabili dell'Azienda Agricola Melzi accenderanno la grande pira che, già in questi giorni, si può vedere percorrendo via Oreno. Nel solco della storia, il falò verrà acceso in mezzo ai campi e a ridosso di un'azienda famigliare che, con orgog

protezionecivilei.jpgConcorezzo. Una settimana per crescere, per imparare e per divertirsi. Una settimana che nasconde, in realtà, una preparazione di mesi e l'esperienza accumulata in anni di esercitazioni, interventi veri, missioni di solidarietà. Quella appena trascorsa è stata la settimana con la Protezione civile in cattedra: solo che le speciali lezioni per le classi quinte delle scuole di via Ozanam e Marconi non si sono tenute in sede, bensì in una tenda per le maxi-emergenze montata nel cortile delle Don Gnocchi. Chi si è trovato lungo il tragitto degli alunni, accompagnati in rigoroso ordine da insegnanti e volontari in tuta gialla, avrà notato l'emozione e l'entusiasmo dipinto sui volti. I giovani studenti hanno imparato a montare le brande, hanno approfondito compiti e ruoli della Protezione civile all’interno di un campo di accoglienza (segreteria, sala comando, cucina, sala radio, squadra operativa…), hanno persino simulato lo spegnimento di un incendio con l'utilizzo dell'estintore. E ancora hanno appreso come usare motopompe con manchette, come orientarsi facendosi aiutare dalle radio e come effettuare in modo coordinato le ricerche dei dispersi. Tra le lezioni più apprezzate quella su come stringere nodi per le diverse situazioni di emergenza. Non è mancato nemmeno un cruciverbone a tema. Inutile dire che il momento più suggestivo e da raccontare a genitori e amici è stata la notte in tenda. 
Un'esperienza talmente bella e partecipata che ha richiamato sul posto anche il sindaco Riccardo Borgonovo e gli assessori Micaela Zaninelli (vicesindaco), Marco Melzi, Teodosio Palaia, Innocente Pomari e Antonia Rita Ardemani. A guidare le operazioni il coordinatore Cristian Ronco e il vice Gian Vittorio Murru, con il supporto di tanti e preziosi volontari.
 
Per conoscere e aderire alla protezione civile: http://protezionecivileconcorezzo.jimdo.com/
 
Foto gentilmente concesse da Angelo Buscaini e Marco Melzi
 

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Cronaca

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Lezione di solidarietà e di emergenza, Protezione civile in cattedra

Concorezzo. Una settimana per crescere, per imparare e per divertirsi. Una settimana che nasconde, in realtà, una preparazione di mesi e l'esperienza accumulata in anni di esercitazioni, interventi veri, missioni di solidarietà. Quella appena trascorsa è stata la settimana con la Protezione civile in cattedra: solo che le speciali lezioni per le classi quinte delle scuole di via Ozanam e Marconi non si sono tenute in sede, bensì in una tenda