pensione

Governo e sindacati sono attualmente all'opera per la definizione del nuovo assetto previdenziale: con l'esaurirsi dell'opzione Quota 100, in vigore fino allo scadere del 2021, si cerca di delineare un pacchetto di riforme che possa rendere meno rigido e più sostenibile l'attuale sistema pensionistico. Ad oggi, i riflettori sono puntati anche sulla nuova legge di bilancio, che tuttavia potrebbe non contenere cambiamenti così radicali.

Per quanto riguarda la pensione di vecchiaia, attualmente sono previsti requisiti anagrafici e contribuitivi diversi rispetto a qualche tempo fa. Si parla di 20 anni di contributi e 67 anni di età, in linea con i requisiti necessari nel 2019 e leggermente più gravosi rispetto al passato. Basta guardare al 2018, quando le lavoratici dipendenti potevano richiedere la pensione di vecchiaia con 65 anni e 7 mesi di età e le autonome, assieme ai lavoratori - autonomi e dipendenti - a 66 anni e 7 mesi compiuti.

In ogni caso, la pensione di vecchiaia è soggetta a periodici aggiornamenti. Secondo quanto stabilito dalla Legge Fornero, ogni adeguamento avviene ogni due anni e deve prendere atto del progressivo invecchiamento della popolazione e dell'aumento dell'aspettativa di vita stabilito dall'ISTAT.

Regole e novità sulle pensioni di vecchiaia

Per conoscere tutti i dettagli, segnaliamo la guida sulla pensione formulata da Ioinvesto.com, un vademecum dettagliato sull'attuale situazione previdenziale e sui particolari requisiti per accedervi; la pensione di vecchiaia spiegata da ioinvesto, più nel dettaglio, si avvale di un prospetto informativo sull'aumento dell'età anagrafica all'avanzare degli anni, un prospetto che traccia una panoramica completa anno per anno, dal 2012 al 2030.

Secondo questo schema, se oggi un lavoratore dipendente o autonomo può ottenere la pensione di vecchiaia al raggiungimento di 67 anni d'età e 20 anni di contributi, nel 2023-2024 dovrà aver raggiunto almeno un'età di 67 anni e 3 mesi, che diventano 67 anni e 6 mesi nel biennio successivo. L'altra novità è il raggiungimento di una parità di requisiti tra gli uomini e le donne, i quali dal 2018 accedono a questa forma previdenziale con i medesimi parametri anagrafici.

Come richiedere la pensione di vecchiaia: modulistica e procedure

Coloro che siano in possesso dei necessari requisiti assicurativi, anagrafici e contributivi per ottenere la pensione di vecchiaia, possono richiederla seguendo diversi iter. La prima procedura, quella più immediata, è quella che si effettua direttamente sul portale dell'INPS, con la presentazione di una domanda che si può scaricare direttamente dal sito.

La documentazione deve inoltre comprendere la dichiarazione dei redditi, lo stato di famiglia, la dichiarazione sul diritto alle detrazioni d’imposta, un documento comprovante cessazione dell’attività lavorativa, le modalità di pagamento e una dichiarazione da parte del datore di lavoro sugli ultimi due anni di attività. In alternativa, è possibile presentare la domanda attraverso il numero verde INPS o tramite gli istituti di Patronato presenti su tutto il territorio italiano.

A quanto ammonta la pensione di vecchiaia?

Per quanto riguarda il calcolo della pensione di vecchiaia, l'ammontare mese per mese dipende da una serie di fattori. La prima differenza è quella che comprende tutti i lavoratori che abbiano cominciato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995, per i quali, nel calcolo della pensione di vecchiaia, si applica il sistema contributivo, cioè quel sistema che prevede il versamento annuale - da parte della società e del lavoratore - di una quota dello stipendio.

Per coloro che invece, alla data del 31 dicembre 1995, abbiano già versato 18 anni di contributi, la normativa prevede l'applicazione del sistema retributivo fino al 31 dicembre 2011 e successivamente il sistema contributivo. Il sistema retributivo si basa sul guadagno del lavoratore in un periodo di tempo definito, in particolare sul reddito medio calcolato sugli ultimi anni, sull'aliquota di rendimento - necessaria per il calcolo della pensione - e sul numero di anni in cui si è provveduto a versare i contributi.

Per tutti quei lavoratori che invece, allo scadere del 31 dicembre 1995 non abbiano maturato almeno 18 anni di contributi, si applica il sistema misto: retributivo - fino alla data suddetta - e contributivo per gli anni a venire.

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Cronaca

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Pensioni di vecchiaia: quali novità in arrivo?

Governo e sindacati sono attualmente all'opera per la definizione del nuovo assetto previdenziale: con l'esaurirsi dell'opzione Quota 100, in vigore fino allo scadere del 2021, si cerca di delineare un pacchetto di riforme che possa rendere meno rigido e più sostenibile l'attuale sistema pensionistico. Ad oggi, i riflettori sono puntati anche sulla nuova legge di bilancio, che tuttavia potrebbe non contenere cambiamenti così radicali. Per quan