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Concorezzo. Dopo i clamori del caso Asfalti Brianza (Asfalti Brianza, area posta sotto sequestro), si riaccendo i riflettori su un altro caso di aria "irrespirabile". Da diversi mesi i residenti di Rancate denunciano di non riuscire più a convivere con le esalazioni provenienti da una attività artigianale dedicata alla frittura, confezionamento e vendita conto terzi di platano fritto. Nonostante ispezioni di Comune, Ats e carabinieri del Nas, nonostante alcune prescrizioni che dovrebbero aver portato alla sostituzione di una cappa non adeguata alla quantità di lavoro svolto all'interno, nonostate l'invito (o obbligo?) a tenere chiuse porte e finestre durante la fase di frittura, la puzza invade quotidianamente i residenti della corte al civico 5 di via D'Azeglio, ma anche quelli delle vicine case popolari fino a penetrare nel bar della frazione concorezzese. Anche l'Amministrazione comunale ha già effettuato diversi sopralluoghi. Ora i residenti tornano alla carica con una raccolta firme che verrà avviata oggi, martedì.

I cittadini vogliono che venga messo nero su bianco il report delle attività di monitoraggio svolto dagli uffici comunali e dagli enti preposti e che si trovi una soluzione definitiva per far convivere, se possibile, attività lavorativa e normalità abitativa.

Il sindaco Mauro Capitanio ha anche delegato il consigliere comunale Antonio Mandelli, insieme agli assessori competenti in materia, a seguire in modo specifico la vicenda.

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