primarie PD

Concorezzo. 362 votanti, 267 per la Schlein, 95 per Bonaccini. L'elettorato concorezzese del PD ha scelto di rottamare l'establishment con il 64,42% tributato alla neosegretaria contro il 35,58% dei voti concessi al governatore della rossa Emilia Romagna.

Quello di domenica è stato un voto in linea con il trend nazionale. 

 Erano quattro i seggi a Vimercate e, sommando i voti, hanno partecipato 762 persone che hanno espresso la loro preferenza: Bonaccini è stato votato da 251 elettori, mentre la Schlein ha totalizzato 511 preferenze. Quindi, più del doppio! E il canovaccio si è ripetuto in quasi tutti i paesi delle province lombarde. Tanto per buttar lì qualche Comune con alta affluenza: Seregno più di 400 votanti (35% Bonaccini e 65% Schlein); Lissone 391 votanti (25% Bonaccini e 75% Schlein); Cesano M. 380 votanti (33% e 66%); Concorezzo 267 votanti (35% e 65%). Una vittoria schiacciante, almeno in Brianza, che ha visto la giovane esponente dell'ala più sinistra imporsi con addirittura il doppio dei voti rispetto al candidato considerato "favorito" (e più moderato nelle posizioni politiche). Ma un risultato che adesso potrebbe provocare smottamenti e (qualcuno sibila) magari divisioni o scissioni. Come sia potuto accadere che la Schlein, molto apprezzata e apprezzabile per appeal e comunicazione, sia riuscita a superare Bonaccini dato da tutti come vincitore in pectore resta un mistero. Di sicuro giocano alcuni fattori in merito. Primo: il meccanismo annodato e bizantino delle primarie piddine con il voto diviso in tre fra soli iscritti, la iniziale scrematura tra quattro nomi da cui ne escono due al ballottaggio, quindi i gazebo finali (aperti a tutti). Secondo: la reale voglia di cambiamento di molti che votano sinistra e centrosinistra i quali hanno visto nella 37enne di origini svizzere un faro più luminoso rispetto al rivale. Terzo: l'apporto di molti attivisti di centrodestra che si sono organizzati (in tutta Italia) per votare la Schlein fingendosi simpatizzanti del Pd, in modo da creare "scompiglio" fra gli avversari. 

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Anche il PD di Concorezzo ha scelto la Schlein

Concorezzo. 362 votanti, 267 per la Schlein, 95 per Bonaccini. L'elettorato concorezzese del PD ha scelto di rottamare l'establishment con il 64,42% tributato alla neosegretaria contro il 35,58% dei voti concessi al governatore della rossa Emilia Romagna. Quello di domenica è stato un voto in linea con il trend nazionale.   Erano quattro i seggi a Vimercate e, sommando i voti, hanno partecipato 762 persone che hanno espresso la loro

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Concorezzo. 422 votanti, 319 per Matteo Renzi, 122 per Andrea Orlando, 1 scheda nulla. Con il 75,77% di preferenze, i concorezzesi hanno sostenuto senza esitazione la candidatura dell'ex premier alla segreteria del PD. In Brianza hanno votato poco meno di 20.000 persone: per Renzi una media del 77,8%, con exploit a Burago dove è volato al 93%.

Ecco i risultati in Brianza

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Primarie PD, a Concorezzo Renzi al 75%

Concorezzo. 422 votanti, 319 per Matteo Renzi, 122 per Andrea Orlando, 1 scheda nulla. Con il 75,77% di preferenze, i concorezzesi hanno sostenuto senza esitazione la candidatura dell'ex premier alla segreteria del PD. In Brianza hanno votato poco meno di 20.000 persone: per Renzi una media del 77,8%, con exploit a Burago dove è volato al 93%. Ecco i risultati in Brianza Leggi anche Calcio, Conco e Treviglio: pareggio da primi della c

primarie_pd.jpgConcorezzo. Anche la locale sezione del PD si prepara alle votazioni per scegliere il futuro segretario nazionale: seggi aperti in piazza della Pace (sala di rappresentanza del Comune) dalle 8 alle 20. La corsa è a tre: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Non si vota per il singolo candidato ma per i componenti della nuova assemblea che poi sceglieranno il segretario. Per essere eletti c’è anche un quorum da raggiungere: bisogna prendere il 50% dei voti più uno. Se nessuno supererà questa cifra, spetterà all’assemblea – convocata per il 17 marzo – scegliere il nuovo segretario. Possono votare non solo gli iscritti al Pd, ma tutti gli elettori e anche i giovani tra i 16 e i 18 anni oltre agli stranieri con permesso di soggiorno. Vediamo nel dettaglio chi può votare e come farlo.

 

Chi può votare alle primarie del Pd

 

Potranno votare alle primarie di domenica 3 marzo, i cittadini italiani iscritti alle liste elettorali portando con sé un documento di riconoscimento, la tessera elettorale e un contributo di almeno 2 euro. Per gli elettori fuori sede era necessario registrarsi entro lunedì 25 febbraio per poter votare. Stesso discorso per i giovani tra i 16 e i 18 anni, che voteranno al seggio dei genitori. Per quanto riguarda gli stranieri comunitari ed extracomunitari, c’era lo stesso limite per la registrazione online: al momento del voto, inoltre, è necessario presentare il permesso di soggiorno o la ricevuta di richiesta di rinnovo. Potranno votare anche gli italiani residenti o temporaneamente all’estero, registrandosi come i fuorisede. Gli iscritti del Pd voteranno nel seggio corrispondente alla sezione elettorale e non dovranno versare il contributo minimo di due euro.

 

Come si vota alle primarie del Pd

 

I seggi saranno aperti dalle 8 alle 20. Per sapere in quale seggio votare, ogni elettore può trovare queste informazioni attraverso l’apposita sezione del sito delle primarie dem: Pdprimarie2019.it. Al seggio bisogna portare il documento di riconoscimento, la tessera elettorale e il contributo di almeno due euro. Si vota tracciando un unico segno su una delle liste dei candidati all’Assemblea nazionale. I candidati in corsa sono tre. Secondo i sondaggi, il favorito è l’attuale presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti (qui la sua mozione ‘È tempo di scegliere. Prima le persone'). Dietro di lui il segretario uscente, Maurizio Martina (qui la sua mozione ‘#fiancoafianco – Cambiare il Pd per cambiare l’Italia'). Terza candidatura è quella di Roberto Giachetti, in ticket con Anna Ascani (la mozione è ‘#sempreavanti').

 

 

Con il voto delle primarie non si elegge direttamente il segretario, ma i delegati che poi si riuniranno poi nell’Assemblea nazionale. In quel momento, i delegati eleggeranno il nuovo segretario. Se nessuno avrà raggiunto la maggioranza assoluta alle primarie, l’Assemblea potrà trovare il nuovo segretario attraverso un accordo interno. Dal 7 al 23 gennaio si è votato nei circoli: si sono espressi poco meno di 190mila iscritti. In testa è risultato Zingaretti, con il 47,3%. Dietro di lui Martina con il 36,1% e Giachetti con l’11,1%. I tre risultati meno votati e quindi esclusi dalle primarie sono stati Francesco Boccia (4%), Maria Saladino e Dario Corallo (entrambi allo 0,7%).

 

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Primarie PD, seggio aperto a Concorezzo

Concorezzo. Anche la locale sezione del PD si prepara alle votazioni per scegliere il futuro segretario nazionale: seggi aperti in piazza della Pace (sala di rappresentanza del Comune) dalle 8 alle 20. La corsa è a tre: Nicola Zingaretti, Maurizio Martina e Roberto Giachetti. Non si vota per il singolo candidato ma per i componenti della nuova assemblea che poi sceglieranno il segretario. Per essere eletti c’è anche un quorum da raggiungere: