September 10, 2024
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L’esordio di Nesta in A a Monza è da incubo: il Genoa passa

MONZA-GENOA 0-1

E sono 12 ora le partite ufficiali consecutive senza vittorie. La serie nera continua ma in pochi ancora si sono accorti che questo Monza è il più serio candidato alla retrocessione. Si continua a guardare la classifica della scorsa Serie A dimenticandosi che i punti sono stati in gran parte ottenuti nel girone di andata. Il tracollo in quello di ritorno non è stato solo dovuto a rilassatezza dovuta per l’ormai acquisita salvezza: c’era qualcosa che non funzionava più e quel qualcosa è rimasto. Anzi, con la cessione dei due elementi più importanti e il cambio di allenatore, da Raffaele Palladino ad Alessandro Nesta, la situazione si è fatta ancora più pesante: mancano le sicurezze nel reparto difensivo, mancano idee ed energie a centrocampo, manca chi dribbla e fa gol in attacco. Oggi la squadra biancorossa sembrava il Monza di Giovanni Stroppa di 2 anni fa, quello delle prime 6 gare di Serie A con 1 solo punto conquistato: tutto un giropalla a 2 all’ora senza sapere cosa fare della sfera. Se le amichevoli estive avevano fatto suonare un campanello d’allarme, Coppa Italia e campionato dovrebbero indurre la proprietà a rinforzare pesantemente la squadra negli ultimi giorni di mercato. Ma non succederà perché a Fininvest il Monza non interessa più e la cessione della società sembra ormai imminente.

Insomma, per Nesta l’esordio su una panchina di Serie A è stato traumatico e il futuro è grigio, anche perché ora la sua squadra è attesa da 5 sfide al limite dell’impossibile: con Fiorentina, Inter, Bologna, Napoli e Roma. Il Genoa del suo ex compagno di squadra nel Milan e in Nazionale, Alberto Gilardino, si è preso una rivincita dopo le 2 sconfitte della scorsa stagione, giocando un calcio pratico e concreto.

Per la sfida contro il “grifone” Nesta, che non ha potuto disporre degli infortunati Ciurria, Cragno e Sensi, ha proposto, rispetto al match d’esordio a Empoli, un solo cambio: sulla tre quarti ha giostrato Mota al posto di Vignato. Il Genoa era privo degli infortunati Ankeye, Matturro e Norton-Cuffy.

Davanti ai 10394 spettatori dell’U-Power Stadium, di cui quasi 3mila di fede rossoblù, il Monza inizia a manovrare la palla con un insistente “tiki-taka”, senza però mai impensierire la retroguardia ospite. Anche il Genoa non brilla per efficienza negli ultimi 25 metri, cosicché si assiste a un match piuttosto noioso, anche povero di duelli individuali. Sul tabellino si registra solo al 18’ una fiondata dai 20 metri del genoano Messias che sfiora il palo alla sinistra di Pizzignacco e 4’ dopo la risposta brianzola con Maldini che dalla stessa distanza conclude debolmente per una facile parata di Gollini. Nei minuti di recupero, 6’ poi diventati quasi 8’, la partita si accende: al 48’ Birindelli crossa dalla destra per Petagna che inzucca, Gollini respinge, Maldini ricolpisce di testa e insacca ma il guardalinee segnala la posizione di fuorigioco di Petagna esistente all’inizio dell’azione. Proprio a pochi secondi dal duplice fischio, invece, Pessina sbaglia a spazzare dalla difesa e Sabelli, dopo aver stoppato la sfera, la pennella per la testa di Pinamonti che la infila alle spalle di Pizzignacco.

Dopo la doccia gelata il Monza rientra in campo più addormentato di prima. Al 14’ Petagna prova un’iniziativa personale in area rossoblù, ma la conclusione rasoterra passa a fil di palo. 2’ dopo Nesta toglie Maldini e Petagna inserendo Caprari e Djuric. Proprio il centravanti bosniaco al 21’ manda alto con un colpo di testa. Il Genoa fa male in contropiede e al 29’ Thorsby calcia fuori un rigore in movimento. Subito dopo Vignato e Gagliardini rilevano Mota e Izzo, ma anche passando dal 3-4-1-2 al 4-2-3-1 il Monza continua a fare il solletico al Genoa. Al 34’ Caprari scheggia il palo con un cross e solo al 39’ il pubblico biancorosso può applaudire per una bella iniziativa personale di Kyriakopoulos che, dopo una serie di finte, scarica una “bomba” dal limite che Gollini respinge a pugni uniti. Al 40’ Pedro Pereira sostituisce Birindelli per l’assalto finale, ma stavolta gli oltre 8’ di recupero non offrono note di cronaca, ma solo confusione a causa delle poche idee e del poco smalto dei giocatori in maglia biancorossa.

In sala stampa Gilardino era “stremato ma felice per quello che hanno dato i ragazzi in campo. Hanno mostrato grande voglia di sacrificarsi. Il primo tempo è stato equilibrato, però noi dovevamo essere più lucidi negli ultimi 25 metri. Poi siamo stati bravi a far gol che tra l’altro è stato un gran gol. Nel secondo tempo abbiamo difeso alla grande, però dovevamo essere più concreti nelle ripartenze. La differenza tra noi e loro l’ha fatta la maggior voglia di vincere la partita”.

Nesta si è mostrato abbacchiato ma convinto che la squadra crescerà: “Il pareggio sarebbe stato giusto. Si sono affrontate due squadre che si somigliano, ma gli episodi hanno deciso per loro. Il primo tempo è stato equilibrato, ma noi abbiamo difettato nelle scelte negli ultimi metri. Nel secondo tempo loro si sono messi tutti dietro: abbiamo provato coi cross per Djuric ma c’è mancata benzina nelle gambe. Comunque abbiamo fatto meglio di Empoli. Abbiamo ancora tirato poco? Beh, se non avessimo sbagliato le scelte negli ultimi metri avremmo tirato di più”.

Birindelli ha visto dal campo una gara un po’ differente: “Abbiamo giocato una buona partita, ma a deciderla è stata un episodio. In settimana facciamo tanto lavoro noi esterni cogli attaccanti ma anche oggi abbiamo sbagliato troppe scelte negli ultimi metri. Nesta ha una mentalità e un’idea di gioco un po’ diversa rispetto a Palladino: ci vuole più coraggiosi, vuole che giochiamo più in verticale”.

 

FOTO GENOA CFC