Palladino contro l'ostacolo Cagliari sulla via per l'Europa

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Battere il Cagliari per continuare a sognare la qualificazione alle coppe europee. L’obiettivo del Monza di domani (calcio d’inizio alle ore 15 all’U-Power Stadium) non è di poco conto perché centrarlo significherebbe dare un senso alle ultime 9 giornate di campionato, che altrimenti si trasformerebbero in una poco motivante, sia per i calciatori che per i tifosi, sfilza di gare poco più che amichevoli. L’allenatore dei brianzoli Raffaele Palladino avrà avuto sicuramente da lavorare in settimana sugli aspetti psicologici post trasferta vittoriosa di Genova: l’eccesso di entusiasmo (9 punti nelle ultime 4 gare) spesso gioca brutti scherzi e in Brianza invece si è abituati a rimanere coi piedi per terra; a maggior ragione se l’avversario è il Cagliari, che nelle ultime 4 gare ha totalizzato ben 8 punti, rimanendo imbattuto. Peraltro il suo allenatore è quella “vecchia volpe” di Claudio Ranieri che Palladino conosce bene perché il “trainer” biancorosso era stato un suo giocatore alla Juventus. “Il Cagliari è una squadra in salute – ha infatti dichiarato il tecnico napoletano nella consueta conferenza stampa della vigilia - Nelle ultime 4 partite ha incamerato 8 punti. È una squadra che sa difendersi bene. Conosco molto bene il gioco di Ranieri e tra l’altro ho un bel ricordo di lui perché siamo stati assieme un anno alla Juventus che è stato molto bello. Inoltre il Cagliari avrà un seguito di tifosi numeroso che si farà sentire allo stadio. Dovremo fare una partita di grande spessore tecnico e di grande spessore fisico. Ci sarà bisogno di una grande prova di temperamento. Rispetto alla gara di Genova avrò a disposizione in più Gagliardini, che ha recuperato dall’infortunio alla spalla. Caprari? Non sta ancora lavorando col gruppo e dovrà ancora sottoporsi a una visita col chirurgo. Popovic? Sta imparando l'italiano e tra l’altro Djuric sta dando una mano come interprete. Essendo stato fermo per molti mesi abbiamo preferito dargli prima un po’ di minutaggio con la Primavera. Mota? È quello visto sabato e non quello di inizio stagione. Ha lavorato tanto in questi mesi, anche sul suo corpo, e questi sono i risultati. Ma sono tanti i ragazzi che sono cresciuti molto da inizio stagione: Birindelli, Bondo, Colpani, Akpa-Akpro, Colombo, Andrea Carboni, Pablo Marì e altri ancora. Se i giocatori migliorano individualmente migliora automaticamente tutta la squadra. È poi importante avere due giocatori di pari valore per ogni ruolo, così chi subentra in partita mantiene alto il livello della squadra. Aldilà del rendimento dell’ultimo periodo, dobbiamo essere soddisfatti di tutto ciò che sta succedendo a Monza. Siamo orgogliosi di quanto stiamo facendo quest’anno perché confermarsi era più difficile. Dobbiamo continuare a lavorare così. E poi le soddisfazioni arrivano, anche dai tifosi: sabato notte in tanti hanno aspettato il nostro ritorno da Genova sotto la pioggia fino alle 2.30 ed è stato molto gratificante. Quella notte tornando a casa a Milano ho ripensato a questa accoglienza e ho capito la passione che c'è tra i tifosi e le emozioni che questo sport ci dà. Se si parla nello spogliatoio delle voci di cessione della società? Queste voci non ci devono toccare: dobbiamo rimanere concentrati sulla partita di domani. Se qualche giocatore del Monza merita la maglia azzurra della Nazionale? Per me tutti… Con il commissario tecnico Luciano Spalletti ho un ottimo rapporto, segue i nostri ragazzi: è un grandissimo allenatore e oggi saprà chi convocare”.