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Concorezzo. Il sindaco Riccardo Borgonovo insieme ai carabinieri e ai rappresentanti dell'Ufficio Tecnico e dell'Ufficio Ecologia ha tenuto questa mattina, venerdì, un vertice in Municipio per discutere delle segnalazioni di alcuni cittadini del Malcantone e del Milanino relative a periodiche esalazioni nell'aria. L'odore acre di gomma bruciata arriverebbe fino al quartiere Libertà e Brianteo di Monza dove alcuni cittadini si stanno già organizzando in una sorta di comitato. Anche in città si stanno raccogliendo firme per chiedere spiegazioni e sopralluoghi. "Succede 2-3 volte al mese ma ieri (mercoledì, ndr) è stato terribile, roba da giramenti di testa e mezzi svenimenti", racconta un residente concorezzese. Il sindaco Borgonovo ha già richiesto un sopralluogo presso la ditta, collocata lungo la provinciale Milano-Imbersago,per tutte le verifiche del caso. Da parte dell'azienda, già intervenuta in passato con degli interventi strutturali richiesti proprio dal Comune, è stata data massima disponibilità alla collaborazione con istituzioni e agenzie regionali per l'ambiente. Il sopralluogo del Comune è in calendario per la prossima settimana.

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Aria inquinata? Vertice in Comune con i carabinieri: subito un sopralluogo

Concorezzo. Il sindaco Riccardo Borgonovo insieme ai carabinieri e ai rappresentanti dell'Ufficio Tecnico e dell'Ufficio Ecologia ha tenuto questa mattina, venerdì, un vertice in Municipio per discutere delle segnalazioni di alcuni cittadini del Malcantone e del Milanino relative a periodiche esalazioni nell'aria. L'odore acre di gomma bruciata arriverebbe fino al quartiere Libertà e Brianteo di Monza dove alcuni cittadini si stan

puzze.jpgConcorezzo. Non migliora la situazione dell'aria irrespirabile al Malcantone. Come ci segnalano anche oggi da via Cascina Brambilla, in settimana gli episodi di odori acri e sensazioni di lacrimazione agli occhi si sono ripetuti per due volte: martedì e venerdì. "La situazione è insostenibile, bisogna fare qualcosa", ci spiega una residente che riferisce della presenza di una stazione Arpa lungoviale Libertà a Monza. Intanto il Comune è in attesa proprio della relazione dell'Agenzia regionale per la Protezione dell'Ambiente che, ormai quindici giorni fa, aveva effettuato un'ispezione all'interno della Asfalti Brianza, quando però l'attività era ridotta al 30% del potenziale. 

Nel frattempo le segnalazioni possono essere inviate a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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Aria irrespirabile, la situazione al Malcantone non migliora

Concorezzo. Non migliora la situazione dell'aria irrespirabile al Malcantone. Come ci segnalano anche oggi da via Cascina Brambilla, in settimana gli episodi di odori acri e sensazioni di lacrimazione agli occhi si sono ripetuti per due volte: martedì e venerdì. "La situazione è insostenibile, bisogna fare qualcosa", ci spiega una residente che riferisce della presenza di una stazione Arpa lungoviale Libertà a Monza. I

asfalti_concorezzo.jpegConcorezzo. I "fumi" del Malcantone tornano al centro del confronto politico e amministrativo. Mercoledì, in Municipio, si è svolto il tavolo di confronto su Asfalti Brianza, l'azienda al centro delle polemiche sollevate da centinaia di cittadini che vivono al confine tra Concorezzo,Monza e Brugherio (le lamentele da Monza arrivano anche dal quartiere Libertà). Il problema è noto: durante la preparazione del materiale utilizzato per aslfatare le strade, i residenti della zona percepiscono odori e soprattutto accuserebbero bruciori agli occhi e alla gola.

In Municipio erano presenti Comune di Concorezzo e Monza, Provincia di Monza, funzionari di Arpa, Ats (ex Asl), comitati cittadini di Monza e Concorezzo, oltre ovviamente ai rappresentanti di Asfalti Brianza.

Se l'azienda, dal canto suo, ha portato dati che dimostrebbero la regolarità delle emissioni entro i limiti previsti dall'autorizzazione a operare, dall'altra parte i cittadini continuano a lamentare forti disagi e chiedono nuove analisi rispetto a quelle prodotte dal privato. Non solo. Il Comitato concorezzese presenterà due vie d'uscita: un progetto per un ulteriore abbattimento delle emissioni o una proposta di diversa collocazione urbanistica dell'attività. Asfalti Brianza si è detta disponibile a valutare le proposte. 

UN ANNO FA LA RELAZIONE DELL'ARPA

A luglio 2017 era arrivata in Comune un'attesa relazione dagli esperti di Regione Lombardia. Arpa nella sua relazione evidenziava che durante il sopralluogo non erano state accertate "emissioni odorigene". Alla luce del fatto chesarebbe stata rivista una autorizzazione, si invitava il Comune a "richiedere alla ditta la realizzazione di indagini ambientali quali-quantitative volte a determinare l'efficacia delle azioni intraprese nonché a sviluppare una valutazione della dispersione e della ricaduta al suolo delle sostanze monitorate". Il Comune aveva quindi richiesto alla ditta un registro più dettagliato delle lavorazioni, la pulizia di una cisterna, la sostituzione di alcuni componenti che causerebbero la fuoriuscita di materiali, la chiusura dei secchi con il bitume raccolto da eventuali perdite, l'eventuale trasporto dei materiali con camoion protetti per evitare la dispersione in aria di emissioni.

Arpa premetteva nella sua relazione che "la valutazione del disturbo olfattivo e la sua regolamentazione rappresentano aspetti caratterizzati da elevata complessità, dal momento che l'inquinamento olfattivo è strettamente associato alla percezione umana". L'agenzia regionale, allo stesso tempo, aveva chiesto ai responsabili dell'azienda di tenere un registro più dettagliato delle differenti lavorazioni, in modo da poter comparare segnalazioni dei cittadini con il tipo di attività in corso. A parte alcune note sui processi lavorativi, la relazione trasmessa da Arpa al Comune era sostanzialmente una fotografia di quanto avviene all'interno anche se, come aveva rilevato l'Amministrazione, durante il sopralluogo l'attività era ridotta a circa il 30% del potenziale, quindi ben al di sotto degli standard abituali.

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Asfalti Brianza, novità sui fumi al Malcantone

Concorezzo. I "fumi" del Malcantone tornano al centro del confronto politico e amministrativo. Mercoledì, in Municipio, si è svolto il tavolo di confronto su Asfalti Brianza, l'azienda al centro delle polemiche sollevate da centinaia di cittadini che vivono al confine tra Concorezzo,Monza e Brugherio (le lamentele da Monza arrivano anche dal quartiere Libertà). Il problema è noto: durante la preparazione del materiale utilizzato per aslf

WhatsApp Image 2024-04-13 at 23.57.51.jpegConcorezzo. Diversi mezzi dei Vigili del fuoco stanno intervenendo in questi minuti in zona Rancate, al confine con Monza, Brugherio e Agrate. Secondo le prime testimonianze di alcuni nostri lettori, le fiamme starebbero avvolgendo un capannone commerciale.

Si tratta dell'ingrosso HD Star Srl, azienda operativa dal 2017 e che opera nel settore dell'ingrosso.

Sul posto anche il sindaco Mauro Capitanio.

Presenti anche alcuni responsabili della ditta che avrebbero ricevuto una diffida temporanea ad entrare all'interno.

Tutta da verificare la notizia relativa alla presunta presenza di letti per i dipendenti all'interno del capannone.

La colonna di fumo è visibile a centinaia di metri di distanza.

Seguiranno aggiornamenti.

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Cronaca

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Capannone in fiamme a Concorezzo

Concorezzo. Diversi mezzi dei Vigili del fuoco stanno intervenendo in questi minuti in zona Rancate, al confine con Monza, Brugherio e Agrate. Secondo le prime testimonianze di alcuni nostri lettori, le fiamme starebbero avvolgendo un capannone commerciale. Si tratta dell'ingrosso HD Star Srl, azienda operativa dal 2017 e che opera nel settore dell'ingrosso. Sul posto anche il sindaco Mauro Capitanio. Presenti anche alcuni responsabili della d

fumi.jpgConcorezzo. Riceviamo e pubblichiamo il contributo del biologo Remo Egardi, in merito alla necessità di controlli accurati per le ditte "insalubri", partendo dal caso delle esalazioni denunciate dai cittadini in zona Malcantone. Il contributo evidenzia possibili rischi nelle emissioni delle ditte che producono conglomerati per asfalti, senza alcuna diretta connessione con il caso del Malcantone. Foto di repertorio

 

Dopo gli articoli apparsi su “Concorezzo.org” e ”Il Giornale di Vimercate” riguardanti molestie olfattive che potrebbero essere riconducibili alle emissioni della ditta Brianza Asfalti s.r.l.(di seguito B.A.), credo sia giusto fare una concreta, seppur succinta, analisi del fenomeno che interessa gli abitanti di Concorezzo e una zona di Monza confinante.  

Iniziamo con lo specificare cosa sono gli odori e quanto possono influenzare la qualità di vita e la salute di chi li subisce.

 “Gli odori sono sostanze chimiche che stimolano gli organi dell’olfatto, quando giungono alle cellule dell’odorato avviene una reazione chimico fisica che provoca la stimolazione del nervo olfattivo. Lo stimolo, trasmesso al cervello, determina percezioni diverse a seconda della sostanza e della sua concentrazione”. 

Un odore può stimolare positivamente i nostri centri nervosi (pensate alla cosiddetta “ acquolina” provocata dal profumo di un piatto invitante), può anche infastidirci senza importanti conseguenze (cavolfiore cucinato occasionalmente), può superare la cosiddetta “normale tollerabilità” (ristorante che quotidianamente cucina, sotto le nostre finestre, cavoli mezzogiorno e sera) e può anche configurarsi, oltre alla molestia olfattiva, come un vero e proprio “inquinamento atmosferico” con possibili conseguenze sulla salute.  

Dobbiamo perciò distinguere ciò che, definito genericamente “odore”, può creare disagi con improbabili conseguenze sanitarie, da sostanze odorigene nocive per uomo, animali e ambiente.   Per quest’ultima categoria i ricercatori e i legislatori si sono sforzati di fissare limiti di tollerabilità.  Ricordo però che non esistono sostanze o energie indifferenti per un essere vivente, perché le molecole che non si inseriscono nel bilancio metabolico fisiologico, sono sempre dannose e meramente convenzionali sono gli standard di accettabilità di singoli inquinanti chimici o fisici.

Gli odori costituiscono uno dei più rilevanti aspetti negativi di impatto di molti impianti industriali e artigianali collocati in prossimità di aree residenziali e si configurano come un problema sempre più diffuso sul territorio. A Concorezzo il fenomeno risulterebbe rilevante per l’ impianto di lavorazione bitume e  produzione conglomerati bituminosi della B.A..  Le segnalazioni giunte agli Uffici competenti del Comune, da parte di centinaia di cittadini che hanno anche firmato una richiesta di intervento, riguardano odori acri e di forte intensità che obbligano alla chiusura di porte e finestre con notevoli disagi soprattutto durante la bella stagione. Prevalente l’odore tipico di “bitume”. Le segnalazioni di disagio olfattivo e di sintomi respiratori, si concentrano soprattutto nel periodo estivo e riguardano anche le ore notturne complicando notevolmente il problema.

B.A. rientra nell’Elenco delle aziende Insalubri di 1° Classe. “Le aziende vengono inserite nell’elenco quando producono vapori o gas o altre esalazioni insalubri o che possono essere in altro modo pericolose alla salute degli abitanti. Devono essere isolate nelle campagne e tenute lontano dalle abitazioni per l’incolumità del vicinato”.

B.A. è inserita in un contesto oggettivamente critico, sicuramente situata fuori dal centro di Concorezzo ma certamente non isolata nelle campagne. E’ infatti circondata da uffici, attività di ristorazione e unità abitative   ( prime abitazioni del territorio comunale a 120 m. dall’impianto), 3 attività di ristorazione (rispettivamente a 90 m. e 150 m. dall’impianto) uffici commerciali in stretta vicinanza. 

Vediamo ora di valutare alcune delle sostanze che potremmo trovare nelle emissioni di una azienda che produce conglomerati per asfalti.

Materiale particellare (PM10 e PM 2,5). Si indicano anche come polveri fini o finissime o più comunemente come polveri sottili e penetrano nell’apparato respiratorio tramite inalazione. Più il particolato è fine più è pericoloso perché si spinge in profondità (le particelle inferiori ai 2,5 μm arrivano fino agli alveoli).  Tra le molteplici componenti dell’inquinamento atmosferico, il particolato è una delle più tossiche. Le conseguenze fisiopatologiche dell’esposizione al particolato sono : uno stato infiammatorio continuo della parete dei vasi arteriosi, il restringimento arteriolare e alterazioni che favoriscono la trombosi. Anche nei giovani adulti in buona salute, l’inquinamento atmosferico modifica il livello dei biomarcatori di infiammazione e di trombosi. “ L’aumento della frequenza di infarto e ictus, a seguito di un aumento di inquinanti, è causa di un tasso più elevato di mortalità.” Questo aumento di mortalità si verifica nello stesso giorno dopo l’esposizione e rimane elevato anche per diversi giorni dopo che l’esposizione alle polveri sottili è terminata”( Dipartimento di Epidemiologia Servizio Sanitario  Regionale Lazio).

Composti organici volatili (VOC). Rientrano in questa categoria 300 composti con diverse caratteristiche chimico-fisiche. Sono definiti volatili per la tendenza a evaporare a temperatura ambiente. Tra questi ci sono alcune sostanze di accertata tossicità/cancerogenicità come gli idrocarburi aromatici (il benzene e i suoi derivati) e gli aldeidi (in primo luogo la formaldeide).

Idrocarburi policiclici aromatici (IPA). Sono composti poco volatili che non si sciolgono nell’acqua e tendono ad accumularsi nei tessuti adiposi degli organismi. Nell’aria si propagano in parte in forma gassosa e in parte sono trasportati dalle polveri sottili. Alcuni IPA sono stati riconosciuti come cancerogeni dall’Unione Europea e dall’EPA (Environmental Protection Agency)

Ossidi di Azoto (NOx). Il biossido di azoto ha un potere irritante e favorisce la formazione di inquinanti secondari come l’ozono. Non è facile distinguere gli effetti del biossido di azoto dagli altri inquinanti che derivano dalle combustioni e con i quali si trova associato. E’ comunque stato registrato un peggioramento dei problemi all’apparato respiratorio, soprattutto nella popolazione infantile, in presenza di concentrazioni di biossidi di azoto e ossidi di zolfo (SOx). Sono nocivi per gli uomini soprattutto perché tendono a formare l’acido solforoso; sono dannosi anche per le piante e ne rallentano la crescita anche a basse concentrazioni.

L’olio combustibile  e gli oli diatermici utilizzati in alcuni impianti per riscaldare il bitume sono riconosciuti sicuramente come cancerogeni.

Acido solfidrico.Anche livelli di H2S al di sotto delle norme stabilite per legge hanno gravissime potenzialità nocive per la popolazione. L’ H2S, classificato ad alte concentrazioni come veleno, a basse dosi può causare disturbi neurologici, respiratori, motori, cardiaci. A volte questi danni sono irreversibili. Da risultati recentissimi emerge anche la sua potenzialità, alle basse dosi, di stimolare la comparsa di cancro al colon.

Gli effetti negativi degli inquinanti ricordati possono spaziare dai disagi olfattivi che superano la normale tollerabilità, ai disturbi di lieve e media entità (bruciore delle mucose, irritazione agli occhi, problemi all’apparato respiratorio ecc.) ad un aumento di serie patologie poiché, come già segnalato, alcune sostanze sono di sospetta o accertata cancerogenicità.   Complesso sarebbe anche valutare le sostanze che possono comportarsi da interferenti endocrini con sostanziali ricadute sulla fertilità umana; certamente alcuni gruppi delle sostanze ricordate sono messe in stretta correlazione con  la diminuita fertilità degli italiani: “sono in aumento i nuovi fattori di rischio dell’infertilità, quali gli interferenti endocrini ambientali, come i derivati delle plastiche e degli idrocarburi”(fonte Ministero della Salute).

La complessità e la variabilità dei fumi odorigeni emessi da aziende che producono materiale per asfalti, può essere in parte attribuibile alla composizione non costante dei derivati del petrolio utilizzati.   Per un corretto monitoraggio della qualità dell’aria sarà necessario, a tale proposito, effettuare analisi dei fumi che fuoriescono dai camini (emissioni) e gli eventuali inquinanti a circa 2 metri dal suolo (immissioni), dove si trova l’aria effettivamente respirabile dalla gente

Le postazioni di monitoraggio per una corretta valutazione delle “emissioni “e delle “immissioni” dovranno essere posizionate  rispettivamente: 1.nella zona corrispondente all’area di massima ricaduta degli inquinanti emessi, situata in prossimità del perimetro aziendale della ditta interessata,  2. in prossimità della zona in cui sono presenti segnalazioni di disturbo da parte della popolazione,  3. in zona non direttamente influenzata dalla emissione, ma caratterizzata dalla presenza di altre sorgenti tipiche di emissione urbana ed equidistante dal sistema tangenziale –autostrada, 4. alla sorgente delle emissioni (camino principale e ad ogni fonte di emissione). Tutto questo tenendo in costante considerazione le condizioni meteo, direzione dei venti compresa.

Risulta perciò inderogabile, se non già eseguita, una corretta Campagna di Monitoraggio da parte di ARPA  riguardante le sostanze emesse dalla B.A..  Un protocollo, possibilmente condiviso dalle parti, e i risultati accessibili ai residenti interessati o a tecnici incaricati dagli stessi dovranno rappresentare parte integrante dell’iniziativa.  La mancanza di informazione o l’informazione scorretta e parziale,  può alimentare il disagio e la paura di incorrere in serie patologie. Concorezzo ha, a mio avviso,  una dimensione territoriale insufficiente per sostenere, senza rischi, aziende che andrebbero confinate in luoghi a reale distanza di sicurezza dalle unità abitative.   Nel nostro Comune, insistono troppe aziende insalubri e una Azienda cosiddetta “Seveso” (a rischio di incidente rilevante).

Vista la complessità biologica, urbanistica, legale e amministrativa della “materia ambiente”, sarebbe importante che le Amministrazioni Locali si affidassero, per pratiche complesse, a valutazioni multidisciplinari coordinate da veri specialisti del settore  evitando, di conseguenza, possibili conflitti futuri fra chi esercita il diritto al lavoro e chi rivendica il diritto alla salute.  Nel dibattito ricco e contrapposto tra difesa dell’ambiente (intesa in particolare come qualità dell’aria) e del lavoro, manca spesso la ovvia considerazione che alla tutela dell’ambiente corrisponde la tutela della salute pubblica, in particolare delle condizioni di salute della popolazione esposta. L’inquinamento atmosferico infatti, sia di origine industriale che urbano, incide in modo molto più marcato sulla speranza di vita e sulla frequenza di malattie croniche di quanto fosse stato riconosciuto anche solo qualche decennio fa.

Dr.Remo Carlo Egardi - Biologo - Ordine dei Biologi  AA_25794

Riferimenti bibliografici

·        Ambiente e salute in Italia- Organizzazione Mondiale della Sanità – Centro Europeo Ambiente e Salute – Roma

·        Marcello Di Muzio -Vademecum per l’ambiente –EPC Libri

·        Lester R. Brown e altri – State of the World – ISEDI

·        National Institute for Occupational Safety and Health del Governo USA

·        Maria Rita D’Orsogna,1 and Thomas Chou2 1Department of Mathematics, California State University at Northridge, Los Angeles, CA 91330-8313 2Department of Biomathematics, David Geffen School of Medicine, University of California, Los Angeles, CA 90095-1766 Dated: January 14, 2010)

·        Baldo, F. 2012. Studi di composti organici volatili tramite TD-GC-MS in ambienti indoor ed outdoor in prossimità di un sito siderurgico

·        Gustafson, P., Barregard, L., Strandberg, B., Sällsten, G., 2007. The impact of domestic wood burning on personal, indoor and outdoor levelsof 1,3-butadiene, benzene, formaldehyde and acetaldehyde.Journal of Environmental Monitoring 9, 23-32.

·        McGraham G. e Murray F., Air Pollution and Health in Rapidly Developing Countries, Earthprint, 2003.

Riferimenti legali

·        Inquinamento atmosferico - Emissioni molestie “superiori alla normale tollerabilità” - Natura.Le molestie, per essere rilevanti ai fini dell’art. 674 c.p. devono risultare, secondo il disposto dell’art. 844 c.c., “superiori alla normale tollerabilità”. A tal fine è necessario verificare se le emissioni rivestono effettivamente un carattere molesto, cioè sgradevole o fastidioso e come tale avvertibile da un numero di cittadini. - PRES MARRONE - EST. COLONNESE - Imp. Trincale - P.G. VIGLIETTA (conferma Tribunale sez. Dist. Milazzo sentenza del 14/07/2003).CORTE DI CASSAZIONE PENALE, Sez. V, 14 GIUGNO 2004 (ud. 7 maggio 2004), sentenza n. 26649

·        “Inquinamento atmosferico - Nozione di molestie - Emissioni. In tema d'inquinamento atmosferico, nella "nozione di molestie" si deve ricomprendere tutte le situazioni di fastidio, disagio, disturbo e comunque di "turbamento della tranquillità e della quiete delle persone", che producono "un impatto negativo, anche psichico, sull'esercizio delle normali attività quotidiane di lavoro e di relazione" (v., tra le molte, sez. I, 22.1.1996 n. 678, PM in c. Viale; sez. III, 24.1. 1995 n. 771, Ranaldi; sez. I, 4.2.1994 n. 1293, Sperotto); su tali basi è stato ritenuto che costituisce molestia anche il semplice arrecare alle persone diffusa preoccupazione ed allarme circa eventuali danni alla salute derivanti da esposizione a emissioni atmosferiche inquinanti (sez. III, 7.4.1994 n. 6598, Gastaldi). Pres. Lupo - Est. De Maio - Ric. Bortolato.CORTE DI CASSAZIONE PENALE Sez. III, 10 ottobre 2006 (Ud. 21/06/2006), Sentenza n. 33971 “

 

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Fumi al Malcantone, ecco i consigli dell'esperto

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Fumi e puzze al Malcantone, si attende un impegno scritto

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Quel fazzoletto verde, risucchiato tra capannoni e provinciali, non sembra nemmeno un pezzo di quella Bassa Brianza, dove dal Dopoguerra in avanti, il verde è stato soprattutto quello dei soldi più che dell'agricoltura. Mentre auto e camion sfrecciano o si incolonnano al ritmo dei semafori, insieme alle pecore, indifferenti a traffico e smog, completano la bucolica fotografia tre cani da guardia e due asinelli. La poesia, il lato affascinante e spettacolare di questo antico lavoro, però, finisce qui.

"Forse sarò l'ultimo - confessa Marino, che da Clusone alla Brianza è arrivato a piedi per rimanerci quasi sei mesi - E' un mestiere duro, che all'estero resiste perché non ci sono le tasse che applicano in Italia: adesso ci tocca pagare pure l'occupazione di suolo pubblico, con cartelle anche da 600 euro perché sporchiamo le strade". E mentre l'Italia continua a importare in modo incomprensibile carne dall'estero, chi la produce in sintonia con l'ambiente sta per mettere la parola fine su un pezzo di storia.

"La lana ovviamente non si vende più, ormai è un costo - spiega Marino, che passa sei mesi all'anno in pianura e sei mesi in montagna sempre in compagnia di pecore e agnelli e che, a Concorezzo, trascorre la notte in roulotte - Quanto alla carne la vendiamo praticamente solo da Roma in giù. Poi ci sono i costi dei campi, qualcuno ce li concede gratis, altri vogliono essere pagati...". Negli occhi del pastore non è certo nascosta la tristezza per un'epoca che sta per chiudersi. Intanto automobilisti e anche bambini in bicicletta si fermano a fare foto: lo spettacolo è bello, originale, rigenerante. Ma forse il sipario sta per calare. Peccato. Tra tante agevolazioni e soldi buttati nella spazzatura, forse bisognerebbe trovare il modo di preservare questi antichi mestieri, che tra l'altro ci garantiscono prodotti certificati e nostrani.

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Le tasse uccidono la transumanza in Brianza: pecore addio

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gratta.jpgConcorezzo. E' finita a Cascina Brambilla,in località Malcantone, la fuga di due ladri che avevano con sè un vero e proprio tesoro in "Gratta&Vinci". Questa notte i carabinieri della Compagnia di Monza hanno inseguito in viale Stucchi un furgone Ford Transit rubato e lo hanno tallonato sino nell’area di Cascina Brambilla.Lì i due malviventi che erano a bordo hanno abbandonato il mezzo e, complice la notte (erano le 4 del mattino) hanno fatto perdere le proprie tracce nei campi.

A bordo del camioncino 565 biglietti “Gratta e vinci” e oltre 100 ricariche telefoniche: erano stati rubati in un deposito dei Monopoli di Stato a Bergamo.

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