L'uscita dell'Esselunga bloccata dal bosco che non c'è

sp60_esselunga.jpgConcorezzo. Svelato il mistero (per la stragrande maggioranza) dell'infinito cantiere per lo svincolo dell'Esselunga lungo la Sp60, la strada provinciale che dalla rotonda tra Monza e Concorezzo porta in direzione di Villasanta, Arcore (Bergamina) e Vimercate (Pagani). Un mistero reso ancora più soprendente dal fatto che il nuovo supermercato di mister Caprotti e i relativi lavori di riqualificazione della trafficata rotatoria erano stati portati avanti a tempi di record (Esselunga a tempo di record, domani l'apertura).

A fermare la realizzazione della corsia di uscita dall'Esselunga (il cantiere sta momentaneamente occupando una delle due corsie della Provinciale) è un ricorso che vedi contrapposti da una parte i Comuni di Villasanta e Concorezzo, dall'altra la società immobiliare milanese La Villata, coinvolta nella realizzazione del supermercato.

I due Comuni, pare dopo un esposto di un cittadino, hanno chiesto la sospensione dei lavori che la Provincia di Monza e Brianza aveva autorizzato con una concessione dell'8 ottobre 2015. Si tratta quindi di un atto dovuto per non incorrere in omissione di atti d'ufficio.

Motivo? I lavori avrebbero interessato una parte di "bosco" e per questa modifica non sarebbe stata disposta l'autorizzazione della Provincia stessa. Secondo quanto ricostruito dalla nostra redazione, per semplificare, durante i lavori sarebbero stati tagliati alcuni alberi che, tecnicamente, rientrerebbero nella definizione di "bosco". Da qui la richiesta di fermare le opere e il relativo ricorso al Tar (con richiesta di risarcimento danni) promosso dalla Villata che, prudenzialmente, ha poi richiesto la certificazione di compatibilità paesistica e l'autorizzazione alla trasformazione del bosco. 

Grave o non grave che sia, la realtà è questa: il taglio di poche piante piante (ormai irrimediabile se non piantandone altre da un'altra parte) sta creando da mesi traffico (dall'Esselunga si può uscire solo dalla Sp2) e pericoli, visto la riduzione della carreggiata della trafficatissima Sp60.

Una vicenda intricatissima che, nel 2013, prevedeva una corsia di accelerazione/decelerazione di 122 metri, successivamente modificata per ragioni tecniche in una corsia da 300 metri che tocca appunto i Comuni di Villasanta e Concorezzo. 

Sembra che i due Comuni abbiano dovuto agire d'ufficio, sta di fatto che ora l'impresa Villata, nel ricorso al Tar, rileva che quello non sarebbe propriamente un bosco e che forse, già ai tempi della realizzazione della Sp60, non sarebbero state garantite le distanze dalla provinciale.

Il bosco c'è o non c'è? Al momento l'unica certezza è il disagio "all'italiana" per migliaia di automobilisti, motociclisti e cittadini in generale.