Tragedia di Vimercate, quello che non dice l'autopsia

capodannotragedia.jpgConcorezzo. Oggi, lunedì, si terrà l'autopsia su M.M., il giovane 17enne trovato morto venerdì mattina in un'abitazione di via Ponti a Vimercate. Con lui c'era il figlio dei padroni di casa, 18 anni, ancora in gravissime condizioni e ricoverato in Rianimazione al San Gerardo di Monza (in questi giorni è stato sottoposto ad alcune sedute nella camera iperbarica del Niguarda a Milano). L'esito drammatico di una festa di compleanno celebrata la sera prima e finita con alcuni sms inviati intorno alle 2 di notte. Poi il silenzio, l'angoscia per i telefoni che non suonavano, la disperazione della scoperta.

E tanti, non tutti per fortuna, a chiedersi i nomi dei protagonisti, a scorrere le foto del minorenne, a fare le ipotesi più disparate (pur sapendo che l'unica certa sarebbe stata contenuta nell'autopsia) e, cosa più squallida, a giudicare. Come se una tragedia di queste dimensioni avesse bisogno dei professionisti dei "like", di moralizzatori da tastiera, di centometristi del commento, pronti a fare sermoni e anche analisi medico-scientifiche in pochi secondi.
La redazione di concorezzo.org ha fatto la scelta, anche deontologica, di non mettere nomi e foto di un minorenne, soprattutto davanti all'incertezza delle cause e alla necessità di riservatezza. Abbiamo parlato però con uno dei primi soccorrittori entrati in casa: ci siamo fatti un'idea della scena, della situazione e anche della disperazione. Poi abbiamo scelto di non favorire il tritacarne dei commenti, che potrebbero persino essere demoliti dall'autopsia.
Ma l'autopsia non dirà mai quello che invece hanno raccontato le decine di post degli amici.
Non dirà che il giovane concorezzese, dai tanti affettuosi soprannomi, dalla passione per il calcio e dal sorriso contagioso, era un ragazzo pieno di vita, capace di abbracci sinceri, amato, ricordato anche dagli amici con cui trascorreva le vacanze in Romagna.

L'autopsia non dirà quello che scrivono gli amici della compagnia: "Sarà sempre più difficile uscire in compagnia e non vederti più lì tra noi, sarà sempre più difficile accettare e capire che non ti vedremo più sulla tua macchinina blu. Tu che avevi sempre la battuta pronta, il sorriso sulle labbra e voglia di divertirti, di vivere - ricorda una ragazza -  Se una persona è speciale lo capisci da subito, lo senti dal primo istante. E tu lo sei. Eccome se lo sei".

Amato dagli amici, amato sul campo della Vimercatese: "Compagno di squadra in campo e amico con cui ci si poteva scherzare nella vita di tutti i giorni - ricorda un altro giovane - Ti ricorderemo sempre nei nostri cuori, mancherai molto quando staremo in quello spogliatoio, dove tu entravi sempre con quel sorrisone a 36 denti, dove durante ogni pausa di allenamento si rideva tutti assieme, avevi appena preso le scarpe nuove che non vedevi l'ora di usare su quel campo sintetico, dove ogni volta ci ritrovavamo per gli allenamenti e per le partite,  ti ricorderemo per quel ragazzo socievole e solare che sei, e anche se ora non ci sarà più in campo con noi il nostro attaccante, il nostro numero 9 che teneva i palloni per far salire la squadra, rimarrai per sempre nei nostri cuori e nella nostra mente e non sarai mai dimenticato".

"Come va lassù? Hai sempre il sorriso con cui mi hai lasciato il 27 sera prima di partire vero? Non ci credo ancora a quello che è successo, la vita è ingiusta, porta via sempre le persone che non meritano di fare una fine così.. Ti ricordi i nostri programmi per il futuro? I nostri discorsoni fatti a caso? Tutti i momenti passati insieme? Le risate per ore e ore? Le partite a calcio alla vimercatese? Io mi ricordo tutto, per filo e per segno e non lo dimenticherò MAI. Ormai fai parte del mio cuore e non lo lascerai mai, proteggimi da lassù e controllami sempre amico mio..", aggiunge un altro amico.

E si potrebbe andare avanti ancora a lungo. Ieri sera il rosario a Concorezzo. Oggi l'autopsia. E intanto pesa l'apprensione per l'amico vimercatese, di soli 18 anni. Un'altra vita segnata, che merita per lo meno silenzio e tranqullità. Poi, naturalmente, ci saranno le sedi opportune per fare verifiche e analisi e trarre le conseguenze. Magari anche per chiedere scusa.