Annunci immobiliari, la stangata di Concorezzo fa scuola
Concorezzo. La “stangata” di Concorezzo fa scuola. Il quotidiano di Confindustria, il Sole24ore, cita Concorezzo come uno dei primi Comuni dove ha preso il via la messa in regola degli annunci immobiliari senza autorizzazione. Il Comune, come si ricorda, ha controllato non solo le agenzie immobiliari ma anche le insegne di aziene e negozi, persino le targhe su abitazioni e condomini.
Ecco comunque l’articolo del quotidiano economico.
«Sono entrati nell’agenzia dall’altro lato della strada e hanno ritirato sette annunci», racconta un agente immobiliare di Milano che chiede l’anonimato. Senza fare i nomi, per doverosi motivi di privacy, sono in tanti a confermare che i controlli in Lombardia sono partiti, con alcuni agenti immobiliari inadempienti incorsi in sanzioni pecuniarie.
«Mi risulta siano entrati in alcune agenzie – racconta Marco Grumetti, segretario di Fiaip Milano – e hanno dato multe pari a un terzo della sanzione massima, cioè circa 1.666 euro. Tra i nostri associati non abbiamo segnalazioni, ma conosciamo qualche caso in cui la norma è stata applicata».
APPROFONDIMENTI
- Agenti immobiliari nel labirinto dell’annuncio senza Ipe
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È accaduto ad esempio nel comune di Concorezzo, provincia di Monza e Brianza, dove la polizia municipale conferma di aver effettuato alcuni accertamenti, conclusi con la notifica di tre verbali per riscontrate violazioni della normativa. In questi casi, come previsto per gli illeciti amministrativi previsti dalla legge 689/91 e dalla Legge regionale 90/83, nel verbale di accertamento è stata applicata la sazione più favorevole tra quella pari a un terzo del massimo importo previsto per legge (5mila euro) oppure il doppio del minimo (mille euro): ecco come è stato ricavato l’importo di 1.666 euro.
Gli accertamenti, partiti sul territorio lombardo per mano dei vigili urbani, controllano prima di tutto i cartelli esposti sui cancelli o sulle vetrine: mentre da un lato è più difficile risalire la catena delle responsabilità per gli annunci pubblicati su carta o web (vedi articolo a sinistra), dall’altro va detto che i controlli sulle affissioni stradali ci sono sempre stati, al fine di accertare il pagamento della prevista imposta di bollo. Risulta quindi più naturale, se non automatico, controllare il rispetto di entrambe le normative nel corso degli accertamenti.
Risalire la catena delle responsabilità, per multare il titolare di un annuncio immobiliare senza Ipe, è infatti più difficile se l’inserzione è pubblicata su carta stampata o portali web specializzati. In Lombardia, dove la delibera di giunta ha introdotto regole più stringenti e sanzioni pecuniarie, a essere multato è il proponente dell’annuncio, colui che pubblica l’inserzione, acquistando uno spazio sul giornale oppure l’inserzione online.
«La multa arriva direttamente al contatto pubblicato sull’annuncio, che può essere quello dell’agenzia immobiliare incaricata oppure direttamente del proprietario», spiega Carlo Giordano, amministratore delegato di Immobiliare.it. «Noi raccomandiamo l’inserimento dei parametri in fase di compilazione – aggiunge – e in molti autodichiarano la classe G, anche se non si potrebbe». In realtà, a tutela di migliaia di annunci immobiliari in circolazione su diversi canali, è stata introdotta una specie di moratoria nell’applicazione della norma: l’obbligo decade se l’abbonamento o il contratto di pubblicazione dell’annuncio in questione è stato stipulato con l’editore o il portale web prima del 1° gennaio 2012. «Certi clienti hanno stipulato con noi contratti annuali, per la pubblicazione di cento o più annunci – afferma Giordano di Immobiliare.it – e non possono essere sanzionati fino allo scadere dell’abbonamento».
Basta dimostrare che la pubblicazione dell’annuncio in questione è stata concordata prima di gennaio, come precisa il documento rilasciato dalla Giunta Regionale per chiarire l’applicazione della norma sulla certificazione energetica. È sufficiente conservare il contratto o l’abbonamento originario, anche se a volte – soprattutto sul web – certi annunci vengono replicati, copiati e rinnovati automaticamente senza il consenso del titolare: «In questo caso siamo responsabili noi – afferma l’a.d. del portale di annunci immobiliari –: il cliente multato può fare rivalsa su di me se per sbaglio abbiamo replicato l’annuncio o non lo abbiamo aggiornato. Il nostro sistema è molto attento a rispettare gli accordi in tempi rapidissimi, resta comunque difficile dimostrare la catena delle responsabilità».
Sanzioni più facili da erogare nel caso dei cartelli affissi su strada o nelle vetrine delle agenzie: in questo caso bisognava inviare al Comune un’autodichiarazione entro il 31 dicembre 2011 con indicati numero e luogo esatto dei cartelli affissi, su tutti gli altri l’Ipe e la classe energetica sono obbligatori.
L’obbligo, infine, riguarda gli annunci commerciali finalizzati alla vendita o alla locazione di singole unità immobiliari o di interi edifici ubicati sul territorio regionale lombardo: pertanto, non incorrono in alcuna violazione gli annunci relativi ad edifici ubicati al di fuori del territorio di competenza. Viceversa, la violazione relativa ad annunci pubblicati in comuni diversi da quello in cui è situato l’immobile oggetto di annuncio (ad esempio a Milano per pubblicizzare un immobile sito nel Pavese) è perseguibile solo da quest’ultimo comune.