Bullismo, carabinieri a confronto con i ragazzi delle medie
Concorezzo. I ragazzi lo sanno che alcune frasi scritte sui social network, via Whatsapp, nelle chat o il contenuto di certi video possono costituire reati penali? Minacce, stalking, istigazione al suicidio, diffamazione sono solo alcuni dei reati per cui molti minorenni in Italia sono stati chiamati a comparire davanti a un giudice. Molti di loro, forse la maggior parte, non era minimamente consapevole della gravità delle azioni che stava compiendo. Di bullismo e cyberbullismo e in generale di educazione alla legalità hanno parlato, lunedì scorso, i vertici provinciali e cittadini dei carabinieri. Alle scuole medie di via Lazzaretto sono infatti saliti in cattedra il maggiore Enrico Vecchio, comandante della Compagnia di Monza, e il luogotenente Fulvio Carotenuto, comandante della caserma di via Ozanam. Quella di lunedì è la prima di una serie di lezioni volute dal Consiglio d’Istituto, coordinato dalla preside Marilena Schepis.
I carabineri di Concorezzo sono da sempre impegnati anche negli incontri con la terza età, soprattutto per sensibilizzare sui temi della sicurezza e della prevenzione delle truffe.
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