December 12, 2024
#Cronaca

Carabinieri, il Pgt impedisce qualunque speculazione

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Concorezzo. Nessuna speculazione edilizia sulla caserma dei carabinieri di via Ozanam. Dopo l’aggiudicazione dell’asta, lo scorso 21 gennaio, a seguito del fallimento della società immobiliare Edilteco (leggi qui), nei giorni scorsi sono corse in città le più svariate voci circa il pericolo della perdita del presidio di sicurezza. Se da una parte l’Arma ha già dichiarato ufficialmente di non avere intenzione di spostare la caserma dalla città, dall’altra la decisione riguarda esclusivamente il ministero degli Interni, che non ha mai nemmeno accennato a tale possibilità. Quanto ai nuovi proprietari dell’immobile (aggiudicato per 1 milione di euro su una base d’asta di 850.000 euro), il Pgt, il Piano di governo del territorio (l’ex piano regolatore), prevede per quell’area la sola destinazione per edifici pubblici o a uso pubblico. Nelle prossime ore l’Amministrazione valuterà se restringere ulteriormente le maglie, indicando esplicitamente una destinazione per uso militare.

La gaffe di Vivi Concorezzo e la tirata d’orecchie di un cittadino

Il gruppo di minoranza, Vivi Concorezzo, ha colto la palla al balzo per criticare la maggioranza. Lo ha fatto con un post in cui ha ricordato che a Cassina De Pecchi l’Amministrazione aveva blindato l’area, destinandola esclusivamente a caserma. ““A Concorezzo invece l’amministrazione, forse troppo sicura di aggiudicarsi l’immobile, pare non abbia proprio pensato a questa accortezza. Che sarebbe stata di semplice attuazione: coincidenza vuole che proprio negli scorsi mesi sia stata preparato il nuovo PGT. Sarebbe bastato inserire un vincolo di destinazione sulla caserma, senza nemmeno passare per una variante di piano. Non solo. Vivi Concorezzo ha sollevato proprio questo punto, prima ancora che venisse alla luce la storia di Cassina de Pecchi: nell’ultimo consiglio abbiamo esattamente chiesto perché il comune non avesse pensato di vincolare l’immobile per renderlo meno “appetibile”. L’assessore ci ha risposto che la cosa “non era tecnicamente possibile”. Oggi scopriamo invece che era fattibile….”.

Letto in post, un cittadino, Andrea Limonta, rinfresca la memoria a Vivi Concorezzo. “Ma mica avevate scritto tre post sotto che anche la caserma di Concorezzo è vincolata, e che voi non avreste nemmeno partecipato perché il privato “sarebbe nei fatti costretto a mantenere la destinazione, e dunque ad affittare all’arma”? Cos’è cambiato? Che differenza c’è tra il vincolo di Concorezzo e quello di Cassina de Pecchi?”.

La minoranza, a questo punto, è costretta a rimangiarsi il post. “In effetti la questione non è semplicissima. Proviamo a chiarire meglio. L’immobile di Concorezzo, secondo il Piano dei Servizi in approvazione, ha una destinazione ad “attrezzature pubbliche”, che dal nostro punto di vista doveva già costituire una tutela sufficiente ad impedire speculazioni. L’amministrazione tuttavia sostiene che non sia cosi, e che possano trovare invece collocazione destinazioni anche di tipo privato. E che non sarebbe stato possibile, con alcuna norma, impedirlo. Bene, prendiamolo per buono. Oggi però apprendiamo che il comune di Cassina sia stato in grado di adottare un vincolo addirittura ancor piu stringente di quello che dal nostro punto di vista insiste sull’immobile: non solo “attrezzature pubbliche”, ma addirittura esplicitamente “caserma”. Questo quanto dichiarato dalla sindaca Balconi e ripreso dalla stampa locale”. Fine della polemica.

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