Caserma all’asta, ecco cosa è successo
Concorezzo. Non è solo l’edificio che ospita la caserma di Concorezzo ad essere finito all’asta. Nelle stesse condizioni ci sono i Comuni di Azzate (Va), Cassina De’ Pecchi (MI), Cusano Milanino (MI) e San Giuliano Milanese (MI). Il motivo, ovviamente, è per tutti lo stesso: la procedura fallimentare che ha interessato la società che deteneva la proprietà degli immobili e che ora è in capo al Tribunale di Monza, nello specifico alla III Sezione civile. Dopo la comunicazione arrivata dal curatore delegato, la dottoressa Elena Quadrio, i Comuni si sono messi all’opera, anche con un confronto diretto tra alcuni sindaci, per gestire la situazione prima della data dell’asta, fissata per il prossimo 21 gennaio.
Da una parte c’è il problema di qualche investitore esterno, che potrebbe fiutare l’affare: acquistare gli immobili (la caserma di Concorezzo è stimata per 865.000 euro) e poi accordarsi con la Prefettura per un affitto vantaggioso oppure addirittura trasformare la destinazione d’uso urbanistica, ma qui troverebbe non pochi ostacoli da parte dei Comuni. Dall’altra parte ci sono i bilanci sempre magri degli enti locali che dovrebbero impegnarsi con un mutuo, qualora volessero provare a partecipare all’asta.
Concorezzo sta valutando l’acquisto diretto tramite il Comune o un intervento della partecipata Aspecon.
Della vicenda si è interessato direttamente anche il deputato Massimiliano Capitanio con un colloquio con il Prefetto di Monza. Nelle prossime ore verrà depositata anche una interrogazione alla Camera per capire come il ministero degli Interni intenda intervenire per supportare i Comuni. Recentemente, ad esempio, l’assessore di Regione Lombardia, Claudia Terzi, ha annunciato lo stanziamento di 1,5 milioni di euro per la nuova caserma di Treviglio (BG).