February 7, 2025
#Cronaca

Parli brianzolo? Le frasi che non puoi non conoscere

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cadrega.jpgIn principio fu la cadrega, icona del test linguistico da fare ai non brianzoli, diventata letteratura con l’indimenticabile gag di Aldo, Giovanni e Giacomo. E se ora tutti (o quasi) i lombardi sanno almeno spostare una sedia al ristorante, basta un piccolo sforzo per iniziare a masticare alcune frasi o locuzioni irrinunciabili della nostra lingua brianzola (pronuncia della bassa Brianza monzese). Qui di seguito quello che un aspirante brianzolo doc non può non saper dire e capire. Grazie a Silvia per l’idea, ad Antonio per la voce e a Davide per il montaggio. Non ci siamo accaniti sulla grafia tra accenti e francesismi, ma la pronuncia – ve lo garantiamo – è lingua madre doc.

(ASCOLTA LA PRONUNCIA)

MOVAS! Muoviti!

Più che un imperativo, uno stile di vita: il vero brianzolo è sempre attivo, impegnato e soprattutto produttivo. Perché, si sa, anche il tempo è denaro.

SUN DREE A LAURA’ Sto lavorando

Diretta conseguenza della filosofia del “movas!”: è la risposta che il brianzolo fornisce h24 a chi gli chiede: “sa ta set drèe a fà cusè?”

DAMM A TRA’ Dammi retta, ascolta

Il brianzolo parla poco (soprattutto con gli sconosciuti) ma quando lo fa… conviene ascoltarlo!

SE GH’E’? Cosa c’è? Dimmi

La domanda richiede l’intonazione adatta, che sottintende a: sun dree a lavurà, di cosa hai bisogno proprio adesso?

VUSA NO! Non gridare!

Il vero brianzolo ha un tono di voce di parecchi decibel sopra la media, ma dice agli altri di non urlare. Probabilmente perché ha fatto suo il detto tipico delle contrattazioni tra allevatori di una volta: chi vusa pusèe, la vaca l’è sua (chi grida di più, si aggiudica la mucca)

FA BALA’ L’OEUCC Fai ballare l’occhio, stai attento

Regola fondamentale del commercio e della vita quotidiana. Altrimenti si rischia di passare per un barlafus (buono a nulla)

VA A CIAPAA I RATT Vai a prendere i topi, vai a quel paese

Locuzione “elegante” per mandare l’interlocutore a quel paese, o meglio a perdere tempo altrove (cercando topi, appunto…)

CUNTA SU Dimmi, racconta

E’ l’intercalare con cui si dà il via al pettegolezzo. Che, per la cronaca, il brianzolo non ammetterà mai di praticare: si tratta, casomai, di informazioni di servizio

TA SET UN MILANES DAL TACC Non sei un milanese doc, vieni dal tacco d’Italia

La definizione indica, non esattamente in senso positivo, chi viene “da fuori” (città, zona o provincia a seconda dei casi). Alternativa paritetica: ta set un baluba o più sbrigativamente terùn

L’HA FA’ LA FIN DAL PRINA

Modo di dire antichissimo, e per questo da preservare: si riferisce alla fine poco felice fatta da Giuseppe Prina, ministro delle Finanze del Regno d’ Italia ai tempi di Napoleone, implacabile nel far pagare le tasse a tutti e per questo linciato dalla folla a Milano il 20 aprile 1814.

LO SCIOGLILINGUA

Suoni aperti, chiusi, dittonghi, trittonghi. Lasciate perdere. Se siete capaci di pronunciare correttamente Trì oeuv còtt in sul foeugh (tre uova cotte sul fuoco) siete praticamente al traguardo

E ORA ASCOLTA LA PRONUNCIA