Ecco la nuova via Libertà: e si scatena il dibattito tra i cittadini
Concorezzo. Quelli che… il centro era meglio prima. Quelli che… il centro è meglio adesso. Quelli che… le panchine meglio di pietra e 15 centimetri più indietro. Quelli che… i vasi-watussi non si possono vedere. Quelli che… i soldi era meglio usarli per i bambini del Terzo mondo. Quelli che… non possono più parcheggiare sulla pista ciclabile, ooohhh yesss. Quelli che… finalmente è iniziata la campagna elettorale. Quelli che… a me il progetto piace tanto, ma non troppo. Quelli che… se ci fosse stato lui le cose sarebbero andate meglio. Quelli che… io avrei fatto così. Quelli che… io avrei fatto cosà. Quelli che… sei di Concorezzo se… Quelli che… il bicchiere lo preferiscono mezzo pieno. Quelli che… non vedono l’ora di sedersi sulle panchine. Quelli che… si siederanno sulle panchine a criticare le panchine. Quelli che… oddio, adesso i vandali spaccheranno tutto. Quelli che… ci vuole partecipazione e poi non partecipano mai. Quelli che… non sono ancora stati in centro, ma vogliono dire la loro per non perdere il treno. Quelli che… in Europa funziona così. Quelli che… a Vimercate fanno così. Quelli che… davvero non gli piace il progetto.
Ebbene sì, se non si era capito, il nuovo arredo urbano di via Libertà – fu via del Borgo – è arrivato. Nemmeno la scelta di far giocare o meno Balotelli in nazionale aveva scatenato una così spasmodica, divertente ma in buona parte anche utile raffica di opinioni. E ben vengano.
Andando con ordine il progetto ha portato lungo l’arteria centrale del paese delle panchine in legno e delle maxi-fioriere (il contenuto non è ancora arrivato), mentre la striscia centrale in asfalto ha assunto una colorazione rosacea. Il restringimento della carreggiata dovrebbe costringere le auto a transitare ad una velocità massima di 20 km orari.
Inutile dire che il nuovo centro storico è diventato l’argomento per eccellenza delle discussioni reali e virtuali dei concorezzesi, un vero trampolino di lancio per parlare anche dei problemi delle scuole, delle tasse, della prossima campagna elettorale.
Finalmente un po’ di partecipazione, visto che l’assemblea pubblica dedicata al rifacimento del centro storico dello scorso 25 maggio era andata – come avviene sempre in Italia – praticamente deserta. In sala solo pochissimi cittadini e commercianti interessati a conoscere e suggerire.Gli altri 15000 tutti a casa.
E anche l’Ufficio relazioni con il pubblico del Comune, nonostante il progetto fosse stato annunciato più di un anno fa, non ha praticamente ricevuto richieste di informazioni, chiarimenti o accesso agli atti.
I giudizi estetici sono davvero i più disparati, anche se a far rumore sono decisamente più le critiche estetiche. De gustibus.
Quanto ai rilievi più degni di attenzione, c’è sicuramente l’eccessiva vicinanza delle panchine all’asse stradale e l’altezza dei vasoni, che rischiano di intralciare la visuale sia degli automobilisti che dei pedoni (difficile vedere un bambino che sbuca all’improvviso da dietro di uno dei ribattezzati “watussi”).
A noi il progetto piace? Ni. Il primissimo impatto non è sicuramente da far sgranare gli occhi dallo stupore e concordiamo sull’eccessivo impatto dei “vasoni”. Ci piace, invece, il ritorno delle panchine che, prudenze a parte, non crediamo faticheranno a convivere con un transito calmierato delle auto. Concediamo comunque il tempo per gli ultimi ritocchi (tra cui i giochi di luce e l’installazione del verde) e per la fisiologica metabolizzazione.
PS. Anche sul nostro giornale e sulla nostra pagina facebook – come sempre – ospiteremo tutte le opinioni, facendo solo un appello all’educazione, all’intelligenza e anche al Codice penale: scrivere con nome e cognome che questo è un “ladro” o un “drogato” non è manifestare la propria sacrosanta opinione, ma è compiere un reato di diffamazione. E noi non abbiamo intenzione di finire in Tribunale insieme a qualche lettore un po’ troppo focoso…