October 8, 2024
#Cronaca

Gesù o Babbo Natale: e se per una volta lavorassero insieme?

Probabilmente è un’utopia. Forse anche un’eresia. Ma ci proviamo lo stesso. La foto che pubblichiamo è il nostro augurio di Natale nella speranza di mettere d’accordo quanti in queste ore, anche su questo giornale, si sono divisi sul significato di uno dei momenti più sentiti della nostra tradizione.
E’ inutile nascondervi (lo vedete anche dalla mole dei commenti, da cui abbiamo scremato quelli offensivi) che la querelle sulla celebrazione del Natale è l’argomento che ha maggiormente coinvolto i lettori di concorezzo.org. La storia non è nuova.    Celebrare o non celebrare il Natale a scuola come festa della tradizione cristiana? Per la chiesa e il parroco (ma non potrebbe essere altrimenti) il Natale è natività, la festa della nascita di Gesù. Per alcuni insegnanti la religione, anche nei suoi aspetti che hanno fatto la storia e la cultura dell’Occidente a prescindere dalla fede, deve stare fuori dai cancelli: e quindi vai di festa della neve, festa della luce, festa di chicchessia ma non esclusivamente di Gesù. In mezzo tutti gli altri genitori ed insegnanti, chi più vicino al parroco, chi più apertamente laico. Quest’anno la miccia è stata innescata dal parroco don Pino Marelli che, dal pulpito, ha invitato i genitori a vigilare sul “come” venga festeggiato il Natale a scuola, mentre a scuola, dove è stato comunque accolto, ha smontato un po’ troppo realisticamente il “mito” di Babbo Natale. Il resto sono una serie di considerazioni e di opinioni, tutte sacrosante anche se alcune un po’ fuori dalle righe, che potete leggere qui (https://www.concorezzo.org/cronaca/lappello-di-don-pino-ai-genitori-vigilate-sul-natale-nelle-nostre-scuole-803.html).
Ieri, parlando con il papà di una bambina di prima elementare, mi sono sentito dire candidamente: “Ho detto a mia figlia che a Natale festeggiamo la nascita di Gesù, e che Babbo Natale lo aiuta a portare i doni perché lui è ancora troppo piccolo”. Una sintesi perfetta. Superficiale, irriverente, blasfema? Non credo. Non penso che parlare del vero Natale a scuola offenda la laicità dell’istituzione come pensa stupidamente e integralisticamente qualcuno (qui sono di parte, lo dico a scanso di equivoci), nè penso che il racconto di una favola possa minare il percorso di fede che poi si struttura in parrocchia e in famiglia. E’ solo una opinione, e in questo giornale ne abbiamo già ospitate di simili e opposte. Piuttosto che pasticciate ed inesistenti feste della neve o della luce ci piace mettere accanto Gesù Bambino e Babbo Natale: ai genitori, agli insegnanti, agli educatori, ai parroci spiegare esattamente chi sono, da dove vengono e perché. Troppo semplice? Può darsi, ma il nostro “Buon Natale” ve lo vogliamo dare così.