Il direttore di concorezzo.org sventa la truffa dello specchietto

specchiettorotto.JPGConcorezzo. Di quei casi ne ha sempre scritto. Qualche settimana fa Massimiliano Capitanio, direttore di concorezzo.org, aveva raccontato di proprio pugno la storia di una concorezzese, incappata nella vecchia ma sempre attuale "truffa dello specchietto": specialisti che si appostano per strada, colpiscono gli specchietti di ignari automobilisti con una manata senza farsi vedere, poi si mettono all'inseguimento mostrando un pezzettino rotto del loro specchietto. Per fare in fretta chiedono di avere dei contanti... per evitare la constatazione amichevole. E la truffa è servita.
Venerdì mattina, intorno alle 9,30, Capitanio stava transitando a bordo della propria vettura nel centro di Peregallo di Lesmo. All'improvviso ha sentito una botta e ha visto lo specchietto girato.
"Non capivo davvero come potessi aver urtato qualcosa - racconta - Mi sono fermato, ho guardato indietro ma non ho notato nulla di strano. Poche centinaia di metri più avanti, però, sono stato accostato da un giovane che sosteneva gli avessi rotto lo specchietto. Ho capito  subito di cosa si trattava. Il truffatore ha cercato di farmi accostare in una zona poco frequentata, ma io mi sono fermato in un parcheggio vicino ad una zona trafficata".
Quindi è partita la solita sceneggiata, con il malvivente pronto a mostrare un pezzettino di plastica rotto e una piccola crepa sul vetro.
"Se avessi preso in pieno il suo specchietto - prosegue Capitanio - il vetro sarebbe andato totalmente in frantumi. Comunque ho detto che ero pronto a fare la constatazione amichevole davanti alla Polizia o ai carabinieri, e ho fatto finta di telefonare. A quel punto il truffatore si è innvervosito, ha detto che non aveva tempo da perdere e se ne è andato. Se davvero gli avessi spaccato lo specchietto, di certo sarebbe rimasto...".
Prima di andarsene, il malvivente aveva chiesto anche di poter cercare sull'auto di Capitanio i moduli per la constatazione: un evidente tentativo di rubare qualcosa all'interno.
A quel punto Capitanio ha segnalato l'accaduto alla stazione dei carabinieri di Arcore.
Il consiglio della nostra redazione, per questi casi, è sempre lo stesso: non fermatevi in luoghi isolati se qualcuno vi accosta con questa scusa e chiamate sempre il 112, numero unico per le emergenze. Se è in corso una truffa, l'impostore se la darà a gambe.