"La memoria della parte" arricchisce il mosaico della storia concorezzese

 DSC3091Si è tenuta lo scorso venerdì, presso la Sala di Rappresentanza del Municipio, la presentazione alla cittadinanza del libro “La memoria della parte” che racconta gli oltre 50 anni di presenza sulle scene della Compagnia Drammatica Concorezzese.

Scritto da Peppino Farina in collaborazione con i tanti amici della Compagnia, il volume già è disponibile presso la Libreria La Ghiringhella.

 DSC3086La serata è stata presentata dalla giornalista Elisabetta Soglio e, oltre all’autore e al presidente della libreria Roberto Parolini, ha visto la presenza del sindaco Riccardo Borgonovo e del parroco Don Pino Marelli.

 DSC3138L’intervento del critico cinematografico Claudio Villa ha ben racchiuso il valore di queste iniziative, ricordando come i singoli ricordi perdano di valore se poi non raccolti in opere come questa che ne creino una memoria collettiva e strutturata, un lavoro nato per restare nel tempo rispetto a momenti fugaci che durano lo spazio di un’emozione.

 DSC3206L’idea della pubblicazione del libro nasce a San Benedetto del Tronto nel 2007 al rientro dai festeggiamenti per il 50° Anniversario della Compagnia, ispirato dalle persone che hanno trasmesso a Peppino la passione per il teatro: suo padre Gaetano Farina e poi  Giovanni Beretta e Vittorio Villa.

 DSC3184I primi doverosi ringraziamenti sono stati per Giuliano Limonta che negli anni 50 chiese a Don Giuseppe Sala – allora assistente dell’oratorio - il permesso di  mettere in scena un suo lavoro teatrale dando vita alla compagnia “Giovani alla Ribalta” che nel  1956  sarebbe poi diventata definitivamente la Compagnia Drammatica Concorezzese.

 Poi c’è stato lo spazio per i saluti e i ringraziamenti alla moglie Mariuccia, a Gino Scotti (pilastro nella direzione amministrativa e organizzativa e memoria storica della compagnia), alle “vecchie glorie” (Rosetta, Marisa, Sergio ed Egidio), a Claudio Villa per i suoi suggerimenti e Luigi Lissoni dell’Archivio Storico per il supporto documentale e un ricordo per il sempre presente Don Enrico Vago.

Sono stati ricordati gli inizi della compagnia con  il veto diocesano della promiscuità in scena fatto rispettare dal parroco Don Carlo Pellegatta e poi un cammino fotografico e di racconti tra serate di prove, rappresentazioni in teatro e repliche in trasferta.

 DSC3206Peppino Farina ha poi chiuso la serata con un auspicio “Mi auguro che sia colto il  messaggio che, in tutta modestia, voglio lanciare, specialmente ai giovani. Oltre alla assoluta verità spirituale, nella vita, un valore importante è  la passione. La passione  è come un sogno: è vero che il mattino, al risveglio, il sogno svanisce ma con  un po’ di volontà e tanta passione il sogno riprende e diventa realtà".

(Si ringrazia Sandro Piasenti del CFC per il contributo fotografico)