Lo schiaffo di piazza Duomo ai professionisti dell’antirazzismo da salotto
Milano. Toni Iwobi, 58 anni, nigeriano, è leghista dal 1993. Quando sale sul palco di piazza del Duomo, davanti a oltre 100mila persone, i teorici dell’antirazzismo rimangono senza parole. E’ lui, cittadinanza italiana da 30 anni e una trafila assolutamente normale per arrivare in Italia, a spiegare di persona cosa sia l’integrazione fatta sul rispetto delle regole, sull’accoglienza vera, sul lavoro. Poi è la volta di Souad Sbai, 53 anni, giornalista marocchina da sempre impegnata nella difesa dei diritti delle donne: è lei a spiegare cosa sia l’umiliazione e la privazione della libertà imposta da certe interpretazioni dell’Islam, è lei a spiegare la necessità di monitorare e frenare l’apertura indiscriminata di moschee. Sta anche in queste due testimonianze che, sabato sera, la riuscitissima manifestazione della Lega Nord di Matteo Salvini ha preso a schiaffi i professionisti dell’antirazzismo da salotto, tra cui figurano anche associazioni e cooperative che, dal business dell’assistenza, stanno ricavando milioni (milioni!) di euro. “Il razzismo è contro gli italiani” spiega dal palco il leader del Carroccio, affiancato dai governatori di Lombardia e Veneto, Roberto Maroni e Luca Zaia, e da oltre 200 sindaci. Tra i militanti circola un vecchio intervento dell’allora vescovo di Como, monsignor Maggiolini, che invitava fedeli e Curia a non confondere assistenza con invasione. E proprio contro l’invasione incontrollata tuona la Lega, invasione fatta da una imbarazzante gestione dei controlli di confine, che ha fatto entrare insieme a pochi richiedenti asilo anche tanti ex galeotti e aspiranti terroristi, senza contare i rischi sanitari che oggi in Europa stanno confermando le più tetre previsioni.
Da Concorezzo una delegazione di 80 militanti, sostenitori e semplici cittadini, una rappresentanza corposa che non si vedeva dai tempi del 1996.
“Basta un semplice esempio – spiega il segretario Vittorio Mandelli, presente tragli altri insieme al vicesindaco Micaela Zaninelli, al Presidente del Consiglio, Mauro Capitanio – Il cittadino di origine nordafricana che è stato di recente sfrattato e minacciava di occupare il Municipio, pur essendo qui da tantissimi anni non ha avuto un euro dallo Stato italiano, mentre chi arriva all’ultimo riceve 40 euro al giorno. Soldi che l’Italia dice di non avere per i disabili, per le scuole, per i lavoratori esodati e disoccupati. Questo è razzismo“.
La manifestazione chiede quindi di rivedere le politiche europee sui confini, interrompere qualsiasi operazione analoga a Mare Nostrum e dare la precedenza ai problemi urgenti degli italiani, fissando un tetto ai flussi migratori per sviluppare concrete e fattibili politiche di integrazione.