Profughi al Milanino: la trattativa con la Prefettura e il caso del muretto

muretto2.jpgConcorezzo. L'albergo "San Carlo" ormai è pronto. La cooperativa che ha acquistato lo stabile, chiedendo l'utilizzo a fini residenziali e non alberghieri (questa seconda ipotesi sarebbe molto più costosa) per farne un piccolo centro di accoglienza per profughi o aspiranti tali potrebbe teoricamente aprire le porte già in queste ore e, stando ai documenti presentati in Comune, avrebbe potuto farlo anche nei giorni passati. In realtà l'iter è stato rallentato per una serie di motivi. In primo luogo il sindaco Riccardo Borgonovo starebbe "trattando" con la cooperativa e la Prefettura per ospitare all'interno dell'ex albergo solo delle famiglie. "Questo ci consentirebbe di limitare leggermente il numero dei presenti (la struttura può ricevere 30-32 persone, ndr) e di tenere alla larga personaggi a rischio che, è inutile negarlo, esistono e vengono rimbalzati di Comune in Comune - spiega il primo cittadino - Se gli ospiti non sono ancora arrivati è perché non voglio che la decisione ci cada sulla testa dall'alto: voglio prima sapere chi viene, quanti sono, da dove vengono, se hanno creato problemi altrove". Qualche piccolo problema ci sarebbe già. Gli uffici comunali stanno verificando la realizzazione di un muretto esterno su suolo pubblico, che potrebbe configurarsi come abuso edilizio. E per questo sono state disposizioni per controllare ancora una volta autorizzazioni, pratiche e planimetrie. Intanto la Lega ha ottenuto in Giunta lo slittamento della concessione del patrocinio alla mostra sui migranti "La sfida dell'incontro" che, dal meeting di Rimini di Comunione e Liberazione, approderà il 18 maggio all'oratorio cittadino. "La nostra posizione è chiara e motivata - spiega il segretario del Carroccio, Daniele Usuelli - Vogliamo evitare che si faccia confusione tra accoglienza e business dell'immigrazione: i dati del ministero dell'Interno ci dicono che solo un immigrato su venti (il 5%) ottiene lo status di rifugiato, il 13% riceve il permesso di soggiorno per protezione sussidiaria, il 19% consegue la protezione per motivi umanitari. Il 63% non ha diritto, quindi si tratta di clandestini: e lo Stato, cioè noi, spende milioni di euro per pagare vitto e alloggio a immigrati irregolari. Purtroppo certe iniziative rischiano di confondere le idee...".

Di parere opposto gli organizzatori della mostra, alcuni giovani dell'oratorio. "Per noi, giovani della Comunità Parrocchiale Santi Cosma e Damiano di Concorezzo - scrivono su Facebook -  portare nella nostra città la mostra itinerante del Meeting Rimini 2016, "Migranti, la sfida dell'Incontro", rappresenta un momento di profonda rivalutazione e riflessione della questione (e si badi bene, non del problema, perché non lo è) di tanti nostri fratelli e sorelle che partono dai loro villaggi e paesi natii per giungere sulle coste della penisola italiana. Il titolo dell'installazione, si intreccia ed entra profondamente in contatto anche con il tema sviluppato dal Meeting stesso, "Tu sei un bene per me".

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